VERSO IL 2024

Valle in Azione naviga sottoCosta

Il numero due di Palazzo Lascaris si muove già da candidato del centrosinistra in Piemonte e tesse la sua tela tra Torino e Roma. Oggi nella Capitale per la direzione del Pd (poi saltata) ha riempito l'agenda di incontri, a partire da quello con il plenipotenziario di Calenda

Daniele Valle ha varcato il portone della sede di Azione in tarda mattinata. Ad attenderlo c’era Enrico Costa, ex ministro e alto dignitario del partito, da poco nominato commissario in Piemonte per traghettare Azione fino alle elezioni regionali ed europee del prossimo anno. I due si sono ritrovati faccia a faccia proprio mentre iniziava a trapelare la notizia della morte di Silvio Berlusconi, un fatto che avrà inevitabili ripercussioni sulla scena politica italiana già nelle prossime ore. A partire proprio da quell’eredità senza eredi del leader di Forza Italia che pone forti interrogativi sul destino dell’area moderata nel Paese.

L’orizzonte è il 2024, la corsa per salire al quarantesimo piano del grattacielo della Regione: Valle studia da candidato governatore sin da quando ha varcato per la prima volta il portone di Palazzo Lascaris e ormai si muove da candidato di fatto in attesa dell'incoronazione. Secondo quanto si vocifera al civico 21 di corso Vittorio Emanuele, quartier generale del partito di Carlo Calenda, è stato Valle a chiedere l’incontro e Costa non ha fatto nulla per negarsi. Approfittando della convocazione della direzione nazionale del Pd (poi saltata per la morte dell’ex premier), l’esponente dem ha iniziato a tessere la sua rete anche nella Capitale, dove finora è rimasto piuttosto scoperto.

Cosa si siano detti i due, ovviamente, è top secret. Le bocche di entrambi restano cucite anche se tutto lascia intendere che sia stato un colloquio “esplorativo”, poco più di una presentazione. Del resto, la sensazione è che con le dimissioni di Gianluca Susta e l’insediamento di Costa, Azione si sia progressivamente avvicinata ad Alberto Cirio. Il rapporto tra il governatore forzista e l’ex ministro è noto da tempo: i due condividono le origini cuneesi, entrambi hanno mosso i primi passi sotto l’ala del Cav. Il tempo consiglia comunque prudenza, da ambo le parti. Con Forza Italia a rischio di implosione la posizione di Cirio è più o meno solida? Quante sono le chance di per diventare l’alfiere del centrosinistra a trazione schleiniana? E Azione si presenterà alle urne con il suo simbolo o all’interno di un’altra lista? È in un mare di incognite che si è svolto un incontro, utile per aprire un canale di dialogo tra due che finora non hanno avuto grandi occasioni per confrontarsi. Cosa succederà nei prossimi mesi dipende solo in parte da loro.

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