POLITICA & GIUSTIZIA

Tiramani attaccava Minenna.
Pini: "È un coglione, ne parlo a Molinari"

Nelle intercettazioni dei pm uno squarcio sui rapporti interni alla Lega. L'allora deputato di Borgosesia stronca il numero uno delle Dogane che chiede un intervento del partito per placarlo. "Vogliono fargli il culo politicamente" e infatti glielo hanno fatto

C’è un filone che porta dritti in Piemonte e più precisamente a Borgosesia, in provincia di Vercelli, nella vicenda che ha condotto ieri l’ex direttore generale delle Dogane ora assessore all’Ambiente della Regione Calabria Marcello Minenna, 52 anni, economista originario di Bari, agli arresti assieme a un ex parlamentare della Lega Gianluca Pini e a una serie di altre persone. La vicenda ruota attorno a una maxi fornitura di mascherine all’Ausl Romagna, risalente ai primi mesi del 2020, quando era appena scoppiata la pandemia da Covid.

Tutta l'inchiesta è partita da un sequestro di 28 chili di cocaina nel gennaio 2020. Le indagini hanno infatti scoperto che, dietro alla droga sequestrata su un camion proveniente dal Belgio, c’era un imprenditore forlivese con precedenti, che lavora nel settore dell’autotrasporto. Dalle intercettazioni, la procura di Forlì ha scoperto che aveva un consolidato rapporto con l’ex parlamentare Pini, non più in carica dalle elezioni del 2018. La procura romagnola accusa i due di un vero sistema, con scambi di favori. L’imprenditore forlivese, per il quale si ipotizza il traffico internazionale di stupefacenti, investiva il denaro in attività apparentemente lecite. Pini, secondo la procura di Forlì, aveva creato legami in varie istituzioni: le misure cautelari hanno riguardato infatti anche funzionari dell'Usl Romagna, appartenenti alle forze di polizia e un funzionario della prefettura di Ravenna.

Secondo gli inquirenti Pini aveva promesso a Minenna di “accreditarlo all’interno della Lega e gli prometteva la conferma all’Agenzia delle Dogane a seguito del cambio del governo, che effettivamente otteneva”. Minenna, continuano i  pm, “accettava le promesse in cambio dell’asservimento della sua funzione pubblica”, in particolare “alle richieste di Pini in occasione di importazione di merci” fra cui le mascherine al centro dell’inchiesta.

In quei giorni, emerge dalle intercettazioni, Minenna si lamentava con Pini perfino degli articoli negativi che uscivano sulla stampa. Il 6 aprile 2020, dopo che il direttore delle Dogane si era interessato a risolvere questioni relative allo sdoganamento della merce importata da Pini, chiamava il leghista per un ingiusto (a suo giudizio) attacco mediatico che gli era arrivato proprio da un esponente della Lega. Si trattava delle accuse rivoltegli dal deputato Paolo Tiramani, allora sindaco di Borgosesia, in riferimento a come le Dogane stessero impedendo lo sdoganamento delle mascherine necessarie al contrasto della pandemia. Pini si diceva pronto a interessarsi affinché il deputato venisse ricondotto a miti consigli. E diceva: “Faccio fare subito domattina. Tiramani è un coglione… Domattina chiamo Molinari (Riccardo Molinari, capogruppo leghista alla Camera) che è anche il segretario del Piemonte. Prima faccio fare lo shampoo a ‘sto coglione poi chiedo di fare una dichiarazione a sostegno del lavoro, invisibile ai più, ma fondamentale, che state facendo”. Negli atti però, a dispetto di quanto afferma Pini non risultano contatti tra lui e Molinari, né diretti né telefonate.

Nel tentativo di ricomporre il dissidio tra Minenna e Tiramani, Pini sente anche l’onorevole Jacopo Morrone e parlando dell’allora deputato valsesiano dice: “È un coglione totale, ha pestato una merda grande come una casa, ha fatto incazzare il mondo facendo una figura di merda doppia e adessio, cioè, vogliono fargli il culo politicamente”. Viene citato anche il povero Gianluca Buonanno, un tempo mentore di Tiramani, scomparso tragicamente a seguito di un incidente stradale. Poi Pini chiama anche Giancarlo Giorgetti a cui manifestava l’importanza di “tenere buono” il direttore delle Dogane. “Allora se hai voglia di fare una buona azione, una buona azione in realtà (ride) è una rottura di cazzo ma è a buon fine… Se ti va di dare una telefonata al povero Minenna perché… Abbiamo veramente dei coglioni. L’altro giorno quel deficiente di parlamentare nuovo che si chiama Tiramani… Che mi han detto che è un cazzone di prima categoria… E’ andato a Striscia dicendo che questo ha comprato delle mascherine per il suo comune, le ha comprate da un suo amico che ha un maglificio… Pensa un po’… Chiamalo e digli ‘guarda è un deficiente, scusami ti chiedo scusa io’… Perché è incazzatissimo… Cioè far incazzare adesso il direttore delle dogane… Allora mi ha chiamato due volte e gli ho detto Marcello siamo amici però io non faccio più politica quindi io che cazzo vuoi che ti dica”. E Giorgetti risponde: “Sì, no lo chiamo io”. E infatti Giorgetti contatta Minenna nel tardo pomeriggio del 10 aprile 2020, dopo che Pini aveva inviato alle 17 e 23 il seguente messaggio al direttore delle Dogane: “Ti chiamerà Giancarlo”. Pini poi, manda un messaggio a Minenna: “Noi vecchi leghisti teniamo a persone serie come te. Spiace quello che succede per colpa di quattro coglioni, ma come ti ho detto, ci sarà modo di far emergere tutto il buono che stai facendo. Un abbraccio, buona serata”. Alle elezioni politiche del 2022 Tiramani non è più stato candidato, viene sostituito da un commissario a capo della Lega di Vercelli e infine espulso.

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