SOTTOGOVERNO

Avvocato e cacciatore di poltrone
punta a Ferrovie l'amico dei Verdini

Dopo un posto in Sitaf e nell'Asti-Cuneo, per Rizzo probabile approdo con un ruolo di spicco nel gruppo Fs. Ex socio del figlio e legale della figlia (fidanzata di Salvini), l'ombra del potente Denis dietro la sfavillante carriera. Che ne diranno i leghisti?

Avvocato e…cacciatore di poltrone. Se fosse un film la rapida e sfavillante carriera di Francesco Rizzo, non mancherebbe certo di guest star. Il rampante professionista di Marina di Carrara, approdato ai Palazzi romani al seguito dell’allora sottosegretario alla Giustizia del Governo Cosimo Ferri (Governo Renzi) di strada ne ha fatta in fretta, anzi di autostrade giacché, un anno fa, in un ricercato silenzio arrivò la sua nomina nel cda di Sitaf su indicazione di Anas e non sarebbe passato troppo tempo per vedere aprirsi per lui un altro board autostradale, quello dell’Asti-Cuneo.

Strano percorso per un ex consigliere giuridico di via Arenula nei cui confronti l’apprezzamento più morbido di chi guardò subito con stupore a quelle nomine è “non capisce niente di autostrade”. Vero? Non Vero? Poco sembra importare al diretto interessato che vanta ben altre e pesanti referenze. Già socio del figlio di Denis VerdiniTommaso, legale della figlia Francesca fidanzata del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il giovane avvocato poté contare sul solidissimo appoggio di Massimo Bruno, potente uomo delle relazioni esterne di Ferrovie per il suo ingresso nella società autostradale del Gruppo Gavio, lasciandosi scivolare le molte polemiche e pure qualche interrogazione come quella dell’ex parlamentare dem torinese Davide Gariglio

Ma in Piemonte Rizzo ha anche amici, tra questi Sebastiano “Nino” Gallina, vicepresidente di Sitaf cui si dovrebbe il posto nel cda di Asti-Cuneo. Amicizie influenti, la politica trasversale (attualmente vicino al capogruppo della Lega Alberto Preioni) e intrecciata agli affetti, un po’ di grand commis tra i contatti vip, c’è di tutto un po’ nella rapida scalata a diventare un collezionista di poltrone dell’avvocato toscano, come Denis. Adesso il suo nome, come sempre protetto da un velo pesante di riservatezza spacciata per understatement, torna a circolare, anzi a viaggiare come un treno. Eh si, perché gli ultimi rumors vorrebbero presto Rizzo a un importante ruolo in Ferrovie, forse addirittura al posto proprio di Bruno alle relazioni istituzionale. Un settore sul quale, certamente, nessuno potrebbe sostenere l’avvocato manchi di capacità ed esperienza. Neppure quei leghisti che, malmostosi, devono fermare dubbi e perplessità davanti alla foto del Capo con Francesca.

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