POLITICA & SICUREZZA

Sindaci e assessori "sotto tiro",
dove è pericoloso amministrare

Nel 2022 sono stati 326 gli atti intimidatori, di minaccia e violenza rivolti contro amministratori comunali, regionali e dipendenti pubblici. Due casi su tre nell'area Sud-Isole. Napoli la Provincia più colpita ma anche la Lombardia non se la passa bene

Nella Pubblica amministrazione nel 2022 sono stati 326 gli atti intimidatori, di minaccia e violenza rivolti contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e regionali, amministratori regionali e dipendenti. Si tratta di un dato inferiore del 25% rispetto al 2021, quando furono 438. Per riscontrare un dato simile a quello del 2022, bisogna risalire al biennio 2013-2014, quando vennero censiti rispettivamente 351 e 361 casi. Sono dati di “Avviso Pubblico”. Contestualmente, si registra un calo anche del numero dei Comuni interessati (-14%, da 265 a 227) e delle Province coinvolte (77 nel 2022, il 12% in meno). Per la prima volta dal 2019, l’incendio – di auto, di case, di strutture comunali, ecc. – torna a essere la tipologia di minaccia più utilizzata a livello nazionale (18,5% dei casi), seguita da scritte offensive e minacciose (16%, in aumento), invio di lettere, biglietti e messaggi minatori (14%) e l’utilizzo dei social network (12%), quest’ultima la modalità più frequente nei due anni precedenti. Gli incendi, prima tipologia di minaccia al Sud e nelle Isole (un caso su quattro), non sono fra le cinque tipologie più riscontrate nel Centro-Nord e rappresentano appena il 5% dei casi in quell’area. Analogamente scritte offensive e social network, che insieme raggiungono il 55% dei casi censiti al Centro-Nord, al Sud e nelle Isole rappresentano appena il 14% delle intimidazioni censite in quell’area.

Analogamente al 2021, sono stati censiti atti intimidatori in tutte le regioni d’Italia, a eccezione della Valle d'Aosta. Altro dato in controtendenza rispetto al recente passato è la ripartizione dei casi per macro-aree geografiche: dopo anni di progressivo avvicinamento tra il Mezzogiorno e il resto del Paese, nel 2022 la forbice è tornata ad allargarsi: 2 casi su 3 (il 66%) sono stati censiti nell'area Sud-Isole.

Nella graduatoria delle Regioni più colpite da atti intimidatori al primo posto è la Sicilia, territorio più colpito del 2022 con 50 casi censiti. Seguono Campania (49), Puglia (48) e Calabria (42). Le quattro Regioni, che hanno fatto registrare assieme il 58% dei casi censiti su scala nazionale, seguono tendenze diverse fra loro: in netto calo gli atti censiti in Campania (-32% rispetto al 2021), stabili Sicilia e Calabria, in aumento la Puglia (+17%). La Lombardia (23 casi) mantiene il titolo di regione più colpita dell'area Centro-Nord, davanti al Veneto (19).

Seppur in netto calo rispetto al 2021 (- 42%) Napoli conferma lo status di territorio provinciale maggiormente colpito in Italia, con 26 casi. Analizzando i contesti territoriali emerge la presenza di due Paesi diversi, in cui l’amministratore locale del Mezzogiorno deve fronteggiare intimidazioni e minacce veicolate in modalità molto differenti rispetto a quelle di un collega del Centro-Nord.

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