PASSATO & PRESENTE

Gustavo Rol, una vita da film

Mago o ciarlatano, dotato di poteri paranormali o imbonitore? La vicenda del celebre sensitivo torinese nella docufiction di Anselma Dell'Olio. Testimonianze di estimatori e voci critiche di scettici e divulgatori scientifici. Tra i suoi ammiratori Fellini e l'Avvocato Agnelli

Con le ultime scene girate nei giorni scorsi al Parco Valentino di Torino, sono terminate le riprese di “Enigma Rol”, la nuova opera di Anselma Dell’Olio. Su soggetto della stessa Dell’Olio, giornalista e critica cinematografica statunitense naturalizzata italiana, moglie di Giuliano Ferrara, la docufiction porterà per la prima volta sullo schermo le testimonianze di amici e conoscenti che ammirano colui che considerano il supremo tra i “magi” e ne difendono l’autenticità, come Riccardo Muti e Elio Degrandi (il torinese mago Alexander). Non mancheranno le voci contrarie di noti scettici, illusionisti e divulgatori scientifici, che ritengono il gentiluomo torinese un mero prestigiatore, come Raul Cremona e Massimo Polidoro. La parola definitiva sarà quella dei giurati, cioè il pubblico: aveva ragione Piero Angela, dichiarandolo un millantatore di poco conto, che non se ne approfittava economicamente perché gli bastava il prestigio? O Federico Fellini, suo amico fraterno per trent’anni, quando disse: “Quello che Rol sa fare è pauroso. Chi assiste prova la sensazione di un uomo che sprofonda in un abisso marino senza scafandro. È la testimonianza fascinosa e provocatoria di una trascendenza”?

“Concludere le riprese del film nella città magica per eccellenza e nel giorno del compleanno di Rol è stata una sincronicità notevole, non programmata – ha dichiarato la regista Anselma Dell’Olio –. Sin dall’alba dei tempi, l’umanità ha testimoniato innumerevoli eventi inspiegabili. Liquidarli come aneddotica significherebbe abbandonare questo terreno a credenti acritici e ciarlatani, invece di conquistarlo per la scienza, come affermava William James, fratello del romanziere Henry e filosofo insigne”. Le riprese sono durate quattro settimane e si sono svolte tra Roma e Torino.

Gustavo Adolfo Rol è stato un uomo che ha attraversato tutto il '900 come una meteora, riuscendo a rimanere impresso nei ricordi di chi lo ha incontrato e nella Storia stessa d’Italia. Nacque nel 1903 e fin da piccolo ha sempre percepito di possedere capacità particolari: se in parte ha accolto questi poteri con gratitudine, ne è anche conseguito un forte senso di solitudine, a causa delle differenze tra lui e chiunque lo circondasse. Nel corso del tempo, oltre a sbalordire amici e familiari con le sue abilità è riuscito a fare del bene, salvando anche svariate persone dalla deportazione in tempo di guerra. Riservato e molto geloso delle dimostrazioni dei suoi poteri, è riuscito a creare intorno a sé un circolo costituito da pochi eletti, tra cui politici, imprenditori (uno per tutti l’Avvocato, Gianni Agnelli) e grandi artisti come Federico Fellini e Franco Zeffirelli, orgogliosi di poter assistere ai suoi prodigi.

La figura di Rol è però sempre rimasta molto controversa: da una parte c’erano i suoi convinti sostenitori, dall’altra più cresceva la sua fama più aumentavano anche i nemici. Primo tra tutti, Piero Angela, che dimostrò come i suoi “prodigi” potessero essere replicati senza problemi da qualsiasi prestigiatore. Inoltre, il costante rifiuto da parte di Rol di sottoporre le sue abilità a test magico-illusionistici e mai veramente scientifici non ha fatto che estremizzare le critiche. Rol muore nel 1994, dopo anni in cui le sue apparizioni pubbliche si erano sempre più diradate. Oggi, a quasi trent'anni dalla morte, la sua figura continua a far parlare e rimangono accesi gli scontri tra chi lo reputa soltanto un prestigiatore molto carismatico e chi crede davvero alle sue abilità paranormali.

Foto da: Archivio Franco Rol

print_icon