Detenuto sul tetto del carcere di Cuneo, scende dopo tre ore

Un detenuto del carcere di Cuneo si è arrampicato sul tetto della struttura in segno di protesta. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e solo dopo tre ore di trattative l'uomo è sceso. Il detenuto era arrivato nel penitenziario cuneese da circa due mesi. A denunciare quanto accaduto ieri sono stati i sindacati della polizia penitenziaria, Sappe e Osapp. "Ormai il Carcere di Cuneo, come quello di Torino, di Ivrea e di tutto il resto d'Italia, è nel caos - spiegano dall'Osapp - Sono dei veri e propri colabrodo dove non è più garantita la sicurezza, i detenuti spadroneggiano, le carceri sono diventate delle vere e proprie piazze di spaccio e dei call center illegali. Il Personale di Polizia Penitenziaria rischia ogni giorno la propria incolumità fisica; anche la salute è gravemente minata perché effettuano turni di servizio che vanno dalle 10 alle 20 ore consecutive di lavoro quotidiane". Vicente Santilli, segretario Sappe per il Piemonte sottolinea come il detenuto avesse già "danneggiato beni dello Stato" e "aggredito il personale e altri detenuti, si è autolesionato e, come se non bastasse, già a giugno era riuscito a eludere la sorveglianza e arrampicarsi sul tetto". Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, "ormai, ogni giorno registriamo eventi critici in quasi tutti i penitenziari del Piemonte, tanto da non fare quasi più notizia nell'opinione pubblica. Se non si trovano rapide soluzioni all'andamento della violenza che sta caratterizzando questo periodo storico e che non trova eguali negli ultimi 20 anni, finirà che a dover garantire la sicurezza e legalità all'interno degli istituti penitenziari dovrà essere chiamato l'Esercito".

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