GIUSTIZIA

Maxi-appalto dell'Asl To3, Boraso e Marino a processo

I capi d'accusa vanno dalla turbativa d’asta alla corruzione, dal falso all'abuso d’ufficio. Una gara del valore di 57 milioni aggiudicata a un colosso del settore, la Althea. Il processo inizierà a marzo del prossimo anno

Rinvio a giudizio per tutti gli imputati, con capi d’accusa che vanno dalla turbativa d’asta a corruzione, falso e abuso d’ufficio: il processo inizierà a marzo 2024. Si è chiusa così l’udienza preliminare relativa al maxi-appalto dell’Asl To3, la cui assegnazione sarebbe stata viziata da irregolarità, riguardante numerosi servizi negli ospedali di Rivoli, Pinerolo e Venaria: dal sistema di archiviazione alla fornitura e alla gestione della diagnostica. Una gara del valore di 57 milioni aggiudicata a un colosso del settore, la Althea, che unica a partecipare vinse con un ribasso dello 0,4 per cento.

Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Gianfranco Colace, l’allora direttore dell’azienda sanitaria Flavio Boraso avrebbe favorito il rappresentante dell’impresa Antonio Marino, in cambio di “denaro o altre utilità e in particolare l’assunzione di Francesca Bisanti, a lui legata sentimentalmente, quale responsabile medico radiologo”. Le posizioni di Bisanti, direttore della Struttura Complessa di Radiologia dell’Asl To4, e di Mario Traina, ex direttore sanitario della medesima Asl, sono però state stralciate e saranno giudicati a Ivrea per competenza territoriale.

Nell’inchiesta sarebbero emerse collusioni con un maresciallo dei carabinieri in servizio in procura e uno della guardia di Finanza in servizio alla Dia, accusati di rivelazione di segreto d’ufficio, per aver informato Boraso e Marino sull’avvio delle indagini a loro carico. Entrambi sono rinviati a giudizio.

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