"Noi leali, ma Lo Russo cambi passo"
Oscar Serra 12:12 Martedì 18 Luglio 2023Disertato il tavolo del centrosinistra in Regione, il leader dei Moderati Portas conferma il sostegno al sindaco di Torino. Ma sull'azienda dei trasporti avverte: "Serve un piano di riorganizzazione, altrimenti tanto vale privatizzarla". E basta col "gianduiotto magico"
«Ci turiamo il naso e votiamo sì». Ne fa una questione di lealtà il leader dei Moderati Mimmo Portas, che però tiene a precisare quanto sia «a malincuore» il sostegno del suo partito all’aumento delle tariffe di Gtt appena varato dalla giunta comunale di Stefano Lo Russo. «Il sindaco si sta dimostrando preparato e so che se ha preso questa decisione è perché non c’erano alternative – dice Portas allo Spiffero – ora però serve un cambio di passo, voglio sapere tempistiche e contenuto di un piano di riorganizzazione aziendale che non è più rimandabile e anzi è assolutamente necessario non soltanto per evitare di ritrovarci ancora, tra qualche mese, nella stessa situazione di oggi, ma per garantire un futuro al Gruppo torinese trasporti».
Sono inquieti i Moderati ma per il momento restano leali con una maggioranza e soprattutto un sindaco «che abbiamo sostenuto e continuiamo a considerare il migliore sulla piazza» prosegue Portas che ieri, pur essendo a Torino seppur in versione estiva, ha disertato il tavolo del centrosinistra per le regionali del 2024. Però la fiducia a Lo Russo non è una cambiale in bianco e anzi «compito degli alleati è anche quello di indicare dove si può migliorare, non di dire sempre “sì bravo va tutto benissimo”». Si muove su un crinale sdrucciolevole Portas: lui è sempre stato tra i sostenitori della privatizzazione di Gtt, sin dall’amministrazione di Piero Fassino, l’unico che tentò un’apertura nei confronti del mercato, tema che prima e dopo di lui è rimasto un tabù. «Ci ho messo una pietra sopra – dice Portas – ma allora mi dimostrino che quest’azienda può essere efficiente anche in mano pubblica».
Riguardo poi a Lo Russo, l’invito è a «valorizzare quello che sta facendo». «È bravo, ma sembra mia nonna quando comprava un divano costoso, pregiato, e poi ci metteva sopra il copridivano per non rovinarlo. E nessuno poteva vederlo”. Fuori di metafora? «Dico a Stefano di togliere questo cellophane e ascoltare un po' meno il suo “gianduiotto magico”. Deve affidarsi a professionisti, serve un piano di comunicazione che sveli quanto di buono si sta facendo. Tutti parlano dell’aumento dei biglietti e i 225 nuovi bus elettrici in arrivo grazie ai soldi del Pnrr sono finiti nelle brevi». Insomma, «sapere fare le cose deve essere accompagnato a un’idea di come raccontarle alla città, sennò è inutile e nessuno riconoscerà mai il grande lavoro che si sta facendo».