LA SACRA RUOTA

Stellantis, Tavares è fuori di Tesla (e batte cassa al governo)

Il ceo dà i numeri del gruppo e assicura: "Noi più redditizi" dell’azienda di Musk. Presto l’accordo con Meloni per produrre un milione di auto in Italia. "Ma servono incentivi e basta essere autofobici". Cirio chiede un nuovo modello per Mirafiori ma quanto mette sul piatto?

“Siamo fortunati perché siamo più redditizi di Tesla”. A lanciare la sfida al colosso di Elon Musk è il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, in una roundtable con i giornalisti italiani dopo la pubblicazione dei risultati del primo semestre 2023. “La Tesla sta entrando nel nostro mondo. La loro redditività è scesa dal 17% al 10,5%. Le nostre vendite Lev e Bev crescono, ma dobbiamo fare di più. Ora che Tesla è entrata nel mio mondo sarà una sfida eccitante”.

Intanto prosegue il tavolo con il governo italiano, gestito dal ministro Adolfo Urso. Sul tavolo un accordo per arrivare a produrre in Italia 1 milione di automobili. Una sfida che “non ci spaventa” ha detto Tavares. Ma per farlo, ha specificato “non bisogna essere autofobici”. Bastone e carota, dunque, in attesa che arrivi qualche dettaglio in più su come si convincerà Stellantis a puntare sull’Italia, giacché non basteranno i buffetti e tante belle parole per indirizzare verso la Penisola le strategie produttive della società. “Con il ministro Urso c'è un dialogo franco e costruttivo, ci aspettiamo di raggiungere un accordo nelle prossime settimane” sono le parole di Tavares. Poi assicura: “Tra fine 2023 e inizio 2024 vedremo un’inversione di tendenza e la produzione in Italia tornerà a crescere. Per raggiungere questo obiettivo, però, bisogna essere in due. Dipende anche dal governo che deve sostenere le auto a bassa emissione, non possiamo fare da soli”.

“Il governo – ha detto Tavares – deve agire sulle dimensioni del mercato sostenendo l’acquisto di veicoli a basse emissioni da parte della classe media e non deve mettere regole che ostacolano la mobilità privata come quelle che impediscono l’accesso delle auto nei centri urbani”. In questo senso dice Tavares “non si può essere autofobici se vogliamo raggiungere l’obiettivo. Non è una questione solo italiana. Bisogna inoltre combattere norme come l’Euro 7 che hanno un impatto marginale in termini ambientali, ma rischiano di uccidere modelli iconici come la Panda”.

Per Stellantis, ha spiegato Tavares, “non è un problema raggiungere la capacità produttiva di un milione di veicoli all’anno, ma tutto dipende dalla dimensione del mercato. Quello su cui possiamo agire noi è la competitività offrendo prodotti accessibili e sostenibili”. Tavares ha citato l’elettrica Citroen e-C3 che arriverà a fine 2023 con un prezzo inferiore a 25mila euro. L’amministratore delegato di Stellantis ha ricordato che in Germania il mercato è crollato quando sono finiti gli incentivi, segno che i clienti non sono disponibili a comprare auto elettriche senza sostegno alla domanda.

Nello specifico Tavares spiega che “produrremo la Nuova Fiat Panda in più stabilimenti, non in uno solo” e la definisce “una vettura iconica del lifestyle italiano” e dei rischi che le regole dell’Euro7 “la uccidano”. Ha poi aggiunto che a Pomigliano, dove oggi si fanno anche l’Alfa Tonale e la Dodge Hornet, aumenterà la produzione entro fine anno. L’arrivo della Nuova Panda è previsto per il 2024.

Nessuna indicazione, per ora, su Mirafiori dove solo vent’anni fa si producevano 400mila vetture e oggi non si va oltre le 100mila. Alberto Cirio, a Roma assieme all’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano, ha chiesto che “ci sia una valorizzazione dei singoli stabilimenti, alla luce delle attuali e potenziali capacità produttive. Mirafiori oggi ospita la produzione della 500 elettrica, con volumi di circa 100 mila auto all’anno, ma ha capacità produttiva almeno doppia. Serve quindi un nuovo modello in grado di garantire lo sviluppo dello stabilimento e la crescita dei posti di lavoro”. Quanto mette sul piatto la Regione?

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