ASSISTENZA & OCCUPAZIONE

Rdc, Chiorino: "Nessuna rivolta. Rosatelli? Doveva prepararsi"

Si prevede un autunno caldo. Per qualcuno è un pericolo da scongiurare per altri quasi un auspicio. Ma l'assessore al Lavoro del Piemonte assicura: "Nessuno sarà lasciato solo". E rimbrotta il Comune di Torino: "Quanto si è preparato per essere pronto?"

“Io sono più diretta, c'è chi è più diplomatico”. Non le manda a dire l’assessore al Lavoro del Piemonte Elena Chiorino, che respinge accuse e polemiche contro la gestione del phasing out del Reddito di cittadinanza da parte dell’esecutivo di Giorgia Meloni, premier e leader di Fratelli d’Italia, lo stesso partito in cui milita: “La vera novità è che il Governo fa quello che dice”, ribatte da vera pasionaria. L’Inps ha reso noto che il reddito è stato sospeso a 7.299 nuclei familiari in Piemonte, di cui 4.615 solo a Torino (940 ad Alessandria, 423 a Cuneo, 383 a Novara, 380 ad Asti, 233 a Vercelli, 210 a Biella e 115 nel Verbano-Cusio-Ossola). Ma Chiorino non vede un autunno caldo o seri rischi sociali “a meno che qualcuno li fomenti per motivi politici”.

Il riferimento agli avversari politici resta implicito, ma è chiaro e diventa presto palese quando l’assessore rispedisce al mittente l’allarme lanciato, in commissione lavoro, dall’assessore al Welfare di Torino Jacopo Rosatelli, che ha parlato di un rischio sovraccarico per i servizi sociali comunali. Secondo l’esponente della giunta di centrosinistra guidata da Stefano Lo Russo gli sportelli comunali rischiano di essere intasati dalle richieste degli ex percettori di Rdc dirottati dall’sms dell’Inps che li informava della sospensione del sussidio “in attesa di un’eventuale presa in carico dei Servizi sociali”.  Una “comunicazione ingannevole”, a detta dell’assessore torinese.

“C’era scritto nella legge di bilancio a dicembre 2022 cosa sarebbe successo”, gli risponde Chiorino, che pone un interrogativo: “Quanto si è preparato con gli assistenti sociali l’assessore Rosatelli, con tutti i passaggi, per essere pronto?”. Secondo lei, il tempo c’era: “Il Governo non ha aspettato il 31 luglio per spiegare cosa dovevano fare i servizi sociali dei Comuni. Che ci sarebbe stato un loro ruolo attivo era chiaro, e non solo nel Ddl di luglio, ma già nel decreto lavoro di maggio”. La conversione non ha apportato modifiche sostanziali sul punto, sottolinea. Già a maggio “diceva che i servizi sociali avevano un ruolo attivo e iniziava a declinare quel ruolo”.

Intanto su tv e social rimbalzano le accuse dell’ex premier Giuseppe Conte, secondo cui il suo Governo per i centri dell’impiego aveva stanziato risorse per 12.000 assunzioni mentre le Regioni ne avevano fatte solo 3-4.000. “Non è il caso del Piemonte”, replica secca Chiorino. “Ora che stiamo terminando le procedure per le assunzioni andiamo a superare le 900 persone. Molte di loro sono già assunte e in formazione da tempo”. L’assessore è molto orgoglioso del sistema delle Academy, che integrato coi Centri per l’impiego appena potenziati (ne apriranno due nuovi, a breve, proprio a Torino) daranno una risposta occupazionale. Un sistema a cui lavora da tempo, senza improvvisazioni: “A settembre non comincerà un nuovo sistema, ci stiamo preparando già dal primo gennaio”. Anche se riconosce che al rientro delle ferie ci sarà un momento di passaggio, in cui le persone tra i 18 e i 59 anni senza figli a carico dovranno essere indirizzate al lavoro.

In Piemonte molti nel centrodestra usano toni morbidi sul Reddito di cittadinanza, ma non è il caso del governatore Alberto Cirio, da sempre contrario alla misura: “Chi avrà davvero bisogno di sostegno – ha dichiarato nei giorni scorsi il governatore – continuerà ad averlo. La misura andava rivista perché moltissime persone hanno percepito soldi che non gli spettavano: il Governo l’ha quindi rimodulata definendo un meccanismo di aiuto controllato dall’inizio alla fine per chi non può ricollocarsi nel mondo del lavoro”. “Devo dire che apprezzo le sue parole”, gli riconosce Chiorino. Frasi così nette però non arrivano dagli altri alleati locali, e allora Chiorino butta lì quello che sembra un avviso ai naviganti: quando si parla del Rdc “serve anche evidenziare il fatto che nessuno viene lasciato da solo, queste persone devono sapere che saranno aiutate. Ma a volte è il taglio delle interviste”, li giustifica, “sono certa che su questo il centrodestra è assolutamente unito”. O almeno spera che non bofonchi troppo.

print_icon