ECONOMIA DOMESTICA

Il Governo manda a picco le banche. Dopo la supertassa crollano i titoli

La norma sugli extraprofitti è una batosta non solo per gli istituti di credito ma si ripercuote su fondi pensione e piccoli risparmiatori. Ma Salvini che capisce poco (anche) di economia esulta. Ristorato chi ha scommesso sui mutui a tasso variabile, cornuti e mazziati gli altri

A Piazza Affari, sono in profondo rosso i principali titoli bancari dopo la notizia che nel Dl Omnibus è stata inserita, a sorpresa, una norma per tassare al 40% i margini di interesse maturati dalle banche. Vengono considerati tali le somme attribuibili al margine di interesse (differenza tra incassi dei tassi praticati e interessi pagati) che superano quelle dell’anno precedente di almeno il 3% per il 2022 (rispetto al 2021) e di almeno il 6% per il 2023. In ogni caso il prelievo non potrà superare il 25% del valore del patrimonio netto. Così perdono Bper Banca -8,12%, Banco Bpm -6,83%, Intesa Sanpaolo -7,5%, Banca Monte Paschi Siena -9,09%, Unicredit -5,79% e Mediobanca -3,02%. In decisa flessione anche il risparmio gestito, con Finecobank -5,89% che va giù, così come Banca Mediolanum -4,65% e Banca Generali -2,29%. Nel Dl Omnibus approvato dal Consiglio dei ministri è previsto un prelievo sui profitti delle banche per destinare gli introiti a misure sui mutui prima casa e al taglio delle tasse: dalle prime stime che circolano sul mercato si ipotizza un gettito tra i 2 e i 3 miliardi.

“Tutti gli introiti andranno a due voci: aiuto per i mutui prima casa e taglio delle tasse”, ha detto in vicepremier Matteo Salvini in conferenza stampa al termine del Cdm, che ha parlato a nome del governo, assenti il premier Giorgia Meloni (“Ha voluto evitare domande imbarazzanti”, riferiscono spifferi di Palazzo Chigi) e pure il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il leader della Lega in veste di apprendista economista ha spiegato: “L’innalzamento dei tassi della Bce ha portato ad un innalzamento del costo del denaro per famiglie e imprese. Non c’è stato un altrettanto solerte, veloce e importante aumento per i consumatori. Quindi in questo gap si verrà a contare un 40% di prelievo dagli extraprofitti multimiliardari delle banche. Non entriamo nel merito delle cifre, ma basta guardare gli utili del primo semestre 2023 delle banche per capire che non stiamo parlando di qualche manciata di milioni, ma si può ipotizzare di alcuni miliardi”. Colpire le banche, grassatrici delle masse risparmiatrici, per dare ristori a quanti hanno scommesso sui mutui a tasso variabile, mentre coloro che hanno prudentemente optato per il fisso si ritrovano cornuti e mazziati. Già perché al netto della propaganda un tanto al chilo non sfugge che in questi miliardi di capitalizzazione in fumo, tra i penalizzati vi siano fondi pensione e piccoli risparmiatori.

Il prelievo sugli extraprofitti, secondo quanto si apprende da fonti di governo, dovrebbe portare alle casse dello Stato più di 2 miliardi. La misura è stata approvata a sorpresa: la tassa varrà sui bilanci 2022 e 2023. Il prelievo del 40% scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 “eccede per almeno il 3%” il valore dell’esercizio 2021. Percentuale che sale al 6% confrontando il 2023 col 2022. Un’imposta per di più retroattiva. Nel 2022 solo le prime 5 banche italiane (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bper, BancoBpm, Mps) hanno incamerato profitti per quasi 12 miliardi di euro, di questi oltre 4 miliardi sono riconducibili al margine di interesse e in tutti e 5 i casi con incrementi superiori al 3% rispetto all’anno prima, grazie soprattutto ai rialzi dei tassi Bce che aumentano la differenza tra gli interessi che le banche chiedono ai clienti e quelli che pagano ai depositanti, questi ultimi rimasti praticamente a zero. Solo nei primi sei mesi del 2023 le stesse 5 banche hanno messo a bilancio utili per circa 12 miliardi, Se questo trend si confermasse nella seconda parte dell’anno i guadagni delle banche salirebbero ben al di sopra dei 20 miliardi, con un peso più consistente dei margini di interesse rispetto al 2022.

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