TRAVAGLI DEMOCRATICI

Caso Appendino alla Festa dell'Unità, giallo sulla presenza dell'ex sindaca

Dopo la sua disponibilità a partecipare alla kermesse del Pd di Torino il dietrofront: "Non abbiamo trovato la data" è la versione ufficiale. Fa la preziosa o vuole tenersi le mani libere in vista delle regionali? Una cosa è certa, l'eventuale alleanza passa da lei

L’invito era partito per tempo ma, nonostante l’iniziale disponibilità, Chiara Appendino al momento non parteciperà alla Festa dell’Unità di Torino. Il programma prevedeva un dibattito con la collega Chiara Gribaudo sul salario minimo, data fissata il 12 settembre quando però l’ex sindaca è attesa a Montecitorio per i suoi impegni parlamentari. Sembrerebbe saltare, quindi, uno degli appuntamenti clou della kermesse, quello in cui Pd e Movimento 5 stelle sarebbero tornati a parlarsi, nella città in cui lo scontro tra i due partiti è stato assai aspro durante i cinque anni in cui la Giovanna d’Arco di Cit Turin occupava l’ufficio al piano nobile di Palazzo di Città. “Non abbiamo trovato la data” è la versione ufficiale, quella ufficiosa è che da una parte, quella di Appendino (e forse anche dall’altra) non ci fosse tutto questo entusiasmo. Forse i tempi non sono ancora maturi, forse si attendono spiragli nazionali. Sullo sfondo restano le regionali del 2024 e non sfugge come la mossa del segretario torinese Marcello Mazzù fosse il tentativo di piantare il seme della concordia nel campo (largo) di chi si oppone ad Alberto Cirio.

E dire che Appendino qualche salamella alle kermesse del Pd l’ha mangiata e non è stato un boccone amaro: per esempio a inizio agosto ha partecipato a un dibattito a Villalunga, nel cuore dell’Emilia, con la deputata dem e segretaria del partito toscano Simona Bonafè. A Torino avrebbe avuto tutt’altro significato e forse è per questo che l’ex sindaca si muove con i piedi di piombo. Se fosse davvero solo un problema di date basterebbe, calendario alla mano, spostare l’appuntamento. Insomma, c’è dell’altro e fa i conti con i tempi della politica, con il rischio di fare un passo troppo lungo in tempi così incerti. Non è ancora il momento. Che poi è lo stesso ragionamento fatto anche da un’altra parlamentare, Daniela Ruffino di Azione, invitata a parlare di sanità, il punto nevralgico della campagna elettorale di ogni regione. Anche lei ha gentilmente declinato.  

Le molecole che compongono l’area del centrosinistra sono in uno stato ancora troppo fluido per prendere impegni. Certo la battaglia sul salario minimo le ha avvicinate, almeno per un attimo, in un unico fronte ma di qui alla prossima primavera può succedere di tutto. Sulle alleanze alle prossime regionali Appendino avrà un ruolo centrale: da lei passerà Giuseppe Conte – atteso, lui sì, alla Festa nazionale di Ravenna – per indicare il percorso. Il messaggio di Chiara è che se ne riparlerà in futuro.

print_icon