CULLE VUOTE

Sempre meno figli alla patria,
altro record negativo di nascite

Dopo l'allarme di Giorgetti sul sistema pensionistico, insostenibile con questi bassi livelli di natalità, tocca a Blangiardo suonare le campane a morto per l'Italia. Dal 2014 al 2023 persi oltre 1 milione e mezzo di residenti: la popolazione di Milano più Brescia

“Sono 9 anni che ogni anno facciamo il record della più bassa natalità di sempre nella storia del nostro Paese. E stiamo continuando ad andare in quella direzione. I primi 5 mesi del 2023 sono ancora più bassi rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente, la variazione è circa l’1,5%. Il record del 2022 di 393mila siamo destinati a migliorarlo al ribasso”. Il quadro tratteggiato dall’ex presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo è sconfortante. Due dati che messi a confronto valgono più di mille parole e analisi: nel I trimestre 1943, 243mila nati, in guerra. Nel 2023, primo trimestre, 91mila nati in pace. “Le difficoltà oggi ci sono ma immaginate le difficoltà che c’erano nel 1943 – ha detto lo statistico nel suo intervento al Meeting di Rimini –. C’è una questione di natura economica, di natura organizzativa, gli asili, la conciliazione maternità-lavoro, i discorsi legati al fisco e al costo dei figli” ma probabilmente “c’è anche una componente di natura culturale”.

La popolazione è diminuita in questi anni, 59 milioni di italiani di oggi possono diventare realisticamente 48 milioni nel 2070, cioè vuol dire perdere 11 milioni di persone e di questi quasi tutti sono nella fascia d’età produttiva, da lavoro. “Quindi perdiamo una quantità di forza lavoro”. Con tutti i problemi che ne conseguono, come ha spiegato ieri, sempre dalla kermesse ciellina, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “Non c’è nessuna riforma o misura previdenziale che tiene nel medio e lungo periodo” con i numeri che ha oggi l’Italia, ha avvertito il titolare del Mef. Parole che sembrano allontanare l’ipotesi di una riforma complessiva degli assegni: l’intenzione, infatti, sarebbe quella di lavorare alla proroga di Quota 103. E fà ch’ it n’àbie, per dirla in piemontese.

Tornando ai numeri presentati da Blangiardo si scopre che dal 1° gennaio 2014 al 31 maggio 2023 la popolazione italiana ha perso 1 milione e 561 mila residenti, cioè la somma della popolazione di Milano più Brescia. “La differenza nati-morti è sempre stata decisamente negativa, anche prima del Covid, e il saldo migratorio non è più riuscito a compensare questa differenza. Il vero colpevole di queste dinamiche è proprio la caduta della natalità”. Illustrando alcune statistiche sull’andamento delle nascite in Italia dall’unità nazionale ad oggi, lo studioso ha evidenziato come si assista ad un “crollo drastico dal 2008 fino a 393mila nati nel 2022”. Sono 9 anni che ogni anno registriamo il record della più bassa natalità di sempre nella storia del nostro Paese. I primi 5 mesi del 2023 sono ancora più bassi, la variazione è circa 1,5%, rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente: quindi il record del 2022, 393mila nuovi nati, siamo destinati a migliorarlo al ribasso. Fino al raffronto più lampante: nel 1943, in piena guerra mondiale, 243mila nati; nel 2023, tempo di pace, 91mila nati. “Certo le difficoltà ci sono, ma immaginate le difficoltà che c’erano nel 1943”, chiosa amaro il professore.

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