POLITICA & AMBIENTE

Stop ai diesel Euro 5 in Piemonte, Salvini promette: "Interverremo"

"Risultato dell’ennesima forzatura di Bruxelles sui temi green", tuona nelle vesti di leader della Lega. Poi indossati i panni di ministro annuncia: "Correggeremo questo provvedimento che mette in difficoltà centinaia di migliaia di famiglie e di lavoratori"

Dal prossimo 15 settembre, in Piemonte saranno fuorilegge i veicoli diesel Euro 5. Nonostante la maggioranza che governa la Regione avesse fatto supporre un’inversione di rotta, la giunta di centrodestra ha confermato lo stop nell’autunno-inverno 2023-2024, così come previsto dal piano per migliorare la qualità dell’aria. Nel 2021, la giunta guidata dal presidente Alberto Cirio aveva approvato un provvedimento per anticipare di due anni il divieto per i diesel più recenti (inizialmente previsto per il 2025), allineandolo alla limitazione già in vigore per i veicoli diesel Euro 3 ed Euro 4. Una decisione, come ha spiegato l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati (Lega), determinata dalla condannata inflitta all’Italia dalla Corte di giustizia dell’Unione europea. La procedura di infrazione era stata aperta dalla Commissione per il periodo 2010-2018. Inoltre, va ricordato come a Torino c’è un pm che non ha avuto nessuna remora a mandare sotto inchiesta amministrazioni regionali e comunali accusate di non aver assunto le adeguate misure per contrastare l’inquinamento.

“È il risultato dell’ennesima forzatura di Bruxelles sui temi green: per la Lega si tratta di una scelta ideologica e dannosa, che colpirà duramente famiglie e imprese senza significativi benefici per l’ambiente”, attacca Matteo Salvini. “Non solo. La direttiva europea impone questa misura anche agli amministratori locali, che per l’ennesima volta si ritrovano disarmati e senza strumenti per tutelare al meglio la propria comunità”. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti fa sapere di aver avuto nelle ultime ore “dei confronti, anche con colleghi di governo” a partire dal ministro Gilberto Pichetto Fratin ed “è determinato a intervenire per correggere questo provvedimento che metterebbe in seria difficoltà centinaia di migliaia di famiglie e di lavoratori”.

Nell’attesa di conoscere le mosse del titolare del Mit, in Piemonte cresce il fronte della protesta che accomuna cittadini e rappresentanti del mondo produttivo, unanimi nel considerare il provvedimento una batosta per le tasche di automobilisti, lavoratori e imprese. Nei 76 comuni principali sono circa 300 mila i veicoli che non potranno circolare durante il giorno dal lunedì al venerdì fino al 15 aprile. Cambiare auto è impossibile per molti lavoratori e come al solito ad essere penalizzate sono le fasce più povere.

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