LA FORZA DEL PENSIERO DEBOLE

Vattimo grave in ospedale.
"Si sta lasciando andare"

Da qualche ora girano in rete notizie preoccupanti sulle condizioni di salute del filosofo torinese. In un post sul profilo del professore Simone Caminada, suo compagno e assistente, dà la colpa alla persecuzione giudiziaria e chiede di pregare per lui

Gianni Vattimo, 87 anni, è ricoverato in ospedale. La notizia circola da qualche ora sui social, prima in un post di un amico calabrese (Emiliano Morrone) che parla di “gravi condizioni”, poi in un lungo sfogo del compagno e factotum Simone Caminada direttamente sul profilo dello stesso Vattimo. «Qualche giorno fa si è vociferato su una vicina morte del professore e certo la sua salute era precipitata da più o meno quando ha saputo che dopo aver vinto una lunga battaglia portata avanti (praticamente solo) dalla procuratrice Giulia Rizzo di Torino, lo “accusava” di essere incapace di intendere e volere, la stessa da lui pretendeva che si presentasse al 20 (o 21) di luglio 2023, ad un caldo che ammazzava per strada, ricordate?, in tribunale per esser nuovamente ascoltato a riguardo», scrive il 40enne di origini brasiliane condannato lo scorso febbraio dal Tribunale di Torino per circonvenzione d’incapace. Una sentenza da Vattimo contestata. La vicenda giudiziaria e mediatica che li riguarda ne avrebbe addirittura rafforzato il rapporto, stando alle loro ultime dichiarazioni. Il padre del “pensiero debole” ha sempre difeso Simone, di cui «penso tutto il bene possibile». Per due volte il tentativo di unirsi civilmente è stato bloccato dalla procura.

«Si è completamente lasciato andare, avrà detto basta alla persecuzione di questa… non lo so ma umanamente capirete voi stessi che è molto possibile. Certo è che da inizi agosto mangiava e beveva poco ma solo perché osservato da noi che l’abbiamo a cuore (appena giravi l’angolo…) dormiva molto la bocca si era spenta e ogni tanto mi chiamava a lui ma solo per darmi un lungo abbraccio. Poi mi staccava, pacchetta buffetto sulla guancia e occhi che ti chiedono “ora va e lasciami dormire ancora un po’”. Brava signora Rizzo, chi la dura prima o poi… Ora che è in ospedale e decisamente non è smagliante si che ha bisogno di una persona vicina e infatti lei Rizzo pare non abbia aspettato altro per infilargli nel letto di possibile morte un bello sconosciuto come amministratore di sostegno d’urgenza vincendo de facto a tavolino su un corpo che non si muove e una voce che non può più parlare. Clap clap clap!»

Parole di affetto per Vattimo e di rancore verso il giudice, in fine l’appello: «Popolo che lo ha amato ignorato studiato odiato per la tesi apprezzato per il pensiero o anche no ma rispettato come individuo voi tutti vi prego di condividere perché non rimanga lettera morta, ma soprattutto di dare al nostro Gianni un secondo del vostro tempo per un pensiero o una preghiera. Grazie».

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