Egizio: Sgarbi, da Greco nessun razzismo, nemmeno Meloni lo pensa

"Una imprudenza del giovane Crippa". Così il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi commenta con Affaritaliani.it la richiesta di cacciare il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco avanzata dal vicesegretario della Lega Andrea Crippa. "Marrone (assessore al Welfare di Fratelli d'Italia della regione Piemonte, ndr) aveva fatto un intervento su Greco, ma a sostegno della sua leader. Ora Crippa ha riacceso la polemica trascurando che la presidente Christillin e il cda scadono nel 2024, e decidono i criteri per nominare il direttore, che non dipende dal ministero della cultura. Non è affatto una questione ideologica, o di razzismo e discriminazione per gli italiani. Fino a 18 anni gli italiani non pagano, e fino a 25 e dopo i 65 vi sono sconti notevoli. Mentre nessun arabo o musulmano andava al Museo Egizio; e per questo Christian Greco decise lo sconto per i musulmani. Era per aprire il Museo a un pubblico nuovo. Un'operazione di marketing. Neanche Giorgia Meloni oggi pensa che si sia trattato di razzismo contro gli italiani. Le parole di Marrone prima e di Crippa di oggi rischiano il boomerang e fanno di Greco una vittima, sottoposta a una persecuzione. Noi come ministero non abbiamo la possibilità di cacciarlo, ma solo di nominare il presidente. Greco, con questi interventi, resterà per altri vent'anni. Quella di Crippa è stata una dichiarazione autolesionista. Di un razzismo rovesciato, contro gli italiani, non si può parlare, se non per una polemica temporanea. Ma credo che nemmeno la Meloni la pensi più così", conclude Sgarbi.

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