FINANZA & POTERI

Rinnovo anticipato in Compagnia per far entrare in banca Profumo

Il presidente della fondazione San Paolo vuole accelerare i tempi della sua successione. Per un milioncino di ragioni. Gli servono infatti dodici mesi di "quarantena" per fare il salto in Intesa e prendere il posto di Gros-Pietro. E calendario alla mano...

Pare che mai come in questo periodo Francesco Profumo stia compulsando nervosamente il calendario. La ragione? Occorre guardare alla prospettiva cui sta lavorano il presidente della Compagnia di San Paolo per spiegare la fregola che, raccontano, lo sta assalendo in vista del rinnovo dei vertici della fondazione. Le settimane scorrono veloci e si avvicina il giorno in cui dovrà sloggiare da corso Vittorio Emanuele. Su quel calendario, che va da qui al 2025, le date canoniche per designare la nuova governance alla Compagnia e quella per nominare il successore di Gian Maria Gros-Pietro alla presidenza di Intesa sono crociate in rosso. E proprio la scansione temporale rende difficile all’ex ministro e già rettore del Politecnico di ambire a quella poltrona. Perché sarebbe proprio questo l’obiettivo di Profumo, il quale pur non abbandonando del tutto le mire su Casse Depositi e Prestiti sa bene come per tutta una serie di circostanze la strada verso il vertice della cassaforte pubblica presenti non poche difficoltà. Certamente superiori a quelle facilmente superabili proprio ragionando sul calendario e agendo di conseguenza.

La scadenza del quarto mandato di Gros-Pietro, 81 anni, è fissata a fine aprile 2025, ma le norme previste dall’Acri e recepite nello statuto di Intesa Sanpaolo prevedono che per il passaggio dalla presidenza della fondazione a quella della banca debba intercorrere una “quarantena” di dodici mesi, nel gergo il periodo di freezing. Un anno che, ad oggi, non si raggiunge calcolando il periodo che intercorrerebbe tra il congedo di Profumo dalla Compagnia, al momento previsto a maggio del prossimo anno, e la presentazione delle liste per il cda della banca, fissata a non meno di venticinque giorni prima dell’assemblea. Nel 2022 si è svolta il 29 aprile, pertanto i tempi sono piuttosto stretti. Anzi, a conti fatti balla più di un mese.

Da qui la necessità, per l’attuale presidente della Compagnia di garantirsi con sicurezza il periodo di freezing indispensabile per essere nominato al posto di Gros-Pietro, facendo affidamendo sul sostegno del potente ceo della banca, Carlo Messina, cui l’ex ministro deve la sua permanenza al vertice della fondazione, respingendo la sfiducia dell’allora sindaco Chiara Appendino, e con il quale il rapporto è strettissimo, tanto che negli ambienti di Intesa si definisce Profumo come il miglior presidente per Messina. Un incarico di prestigio e lautamente remunerato (un milioncino di euro).

Cotanto pesante viatico deve, però, fare i conti con i mesi, per non dire i giorni. Che poi è proprio ciò che starebbe facendo il diretto interessato, chiedendo a tutti gli enti che debbono esprimere le loro indicazioni per la futura governance della Compagnia di accelerare il più possibile. Indispensabile abbreviare di non poco la scadenza naturale del suo mandato in fondazione e chiudere la partita entro marzo del prossimo anno. Per farlo, Profumo starebbe chiedendo a tutti gli enti cui spettano le designazioni di fornire le loro indicazioni entro la fine di gennaio. Una corsa contro il tempo e verso l’ennesima poltrona per l’ex ministro del Governo col loden. Abbigliamento perfetto per concludere i giochi in inverno, arrivando pronto alla primavera per quell’anno sabbatico, ma con la prospettiva certa di accomodarsi sulla poltrona presidenziale della banca, passando da controllore (la Compagnia è il principale azionista istituionale della banca) a controllato, più che ben accolto dal ceo, felice di avere il miglior presidente. Per lui.

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