ECONOMIA DOMESTICA

La rossa Coop contro il carrello tricolore

L'iniziativa del Governo "poteva essere gestita meglio". L'affondo del presidente di Nova Coop Dalle Rive che in questi primi giorni registra un "effetto accaparramento". E a dicembre "faremo una valutazione" e chissà se il gioco sarà valso la candela

Il carrello tricolore? Buona l’idea ma si poteva fare meglio. Se non bocciato quantomeno rimandato a settembre il ministro Adolfo Urso, ideatore di un provvedimento su cui le perplessità superano di gran lunga l’entusiasmo. “Questa iniziativa è nata con ottimi presupposti ma ha avuto una realizzazione che solo parzialmente ha soddisfatto le nostre attese. Per dare davvero un ristoro importante ai consumatori sarebbe servita una grande alleanza che coinvolgesse in modo più organico l'industria”: ad affermarlo è il presidente di Nova Coop Ernesto Dalle Rive nel giorno in cui presenta la campagna Prodotti in Piemonte. Il buono del nostro territorio.

Tecnicamente si chiama il Trimestre anti Inflazione, l'iniziativa del Governo alla quale la Cooperativa ha aderito con sconti del 10% su oltre 200 prodotti a marchio Coop e 1.000, sempre a marchio, a prezzi bloccati. Una iniziativa partita il 1° ottobre. “Iniziamo a registrare qualche fornitore che ci dice che è disponibile nel trimestre a fare uno sconto superiore – spiega – sono pochissimi e gli sconti sono marginali, ma danno l’idea di una potenzialità che c’era e non è stata raggiunta. Se avessimo potuto concordare un paniere di prodotti con l’industria, avremmo potuto fare un’iniziativa che non parlasse soltanto dei prodotti a marchio del distributore ma che riguardava la fetta più ampia del carrello. Questo non è stato possibile – osserva – e ce ne rammarichiamo, perché ancora una volta è un investimento che pesa sui conti della Cooperativa che si aggiunge alle altre iniziative che avevamo già previsto e che dunque rende più precario anche il raggiungimento di un equilibrio economico”.

Iniziativa che ha portato, nei primi giorni, al raddoppio delle vendite dei prodotti scontati e a un aumento del 25% di quelli a prezzo ribassato, una sorta di effetto accaparramento che, conclude Dalle Rive, dimostra “la difficile situazione che vivono i consumatori”.

Per Dalle Rive il fatto che non ci sia stato un coinvolgimento del Sistema Paese è dipeso da “un po’ di miopia. L’industria – dice – dovrà fare i conti rapidamente col fatto che in questo momento gli aumenti di fatturato sono determinati non dal fatto che vendiamo più pezzi ma che questi costano di più”. Per quel che riguarda Nova Coop, ad esempio, al momento si registra una crescita di fatturato del 3-4% ma un calo medio di volumi di vendita del 4%. “Ed è un dato preoccupante – dice – perché stiamo vendendo di meno ed è questo che deve preoccupare l’industria. L’elemento di miopia della grande industria è questo, che sembra non essere preoccupata dal calo dei volumi e prima o poi ci dovrà fare i conti, perché il consumatore prima o dopo imporrà a tutti di trovare elementi di contenimento degli aumenti”.

E sull’iniziativa del governo ritiene che “entro fine anno una valutazione sugli effetti che ha avuto sui risparmi dei consumatori vada fatta. E se verrà fuori che i pezzi venduti non hanno contribuito a rendere l’investimento della nostra Cooperativa più solido – conclude – a livello nazionale avremo il dovere di chiedere al governo di rivedere l’impostazione della campagna perché o si apre davvero un tavolo nel quale alla grande distribuzione viene anche dato qualcosa oltre che chiederle, o diventa difficile per tutti poter immaginare che l'onere ricada solo su di noi”.

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