Tutti pazzi per Cavour

Dicono che… vantare di avere Cavour come proprio modello stia tornando di gran modo nella nostrana razza padrona. Dimenticato per mezzo secolo, relegato tra le cianfrusaglie della storia patria, lo statista piemontese sta vivendo una rinnovata celebrità. Merito anche della fondazione di Santena e che oggi ha insignito del premio a lui intitolato il presidente dell’Abi Antonio Patuelli.  Meriti professionali, “la straordinaria carriera” e non ultimo per “la profonda conoscenza del Risorgimento italiano” sono state le ragioni alla base della scelta degli organizzatori. “Cavour era professionalmente un imprenditore agricolo fortemente innovativo e un banchiere e le mie d’attività di origine sono proprie queste. Studiare Cavour significa studiare i basamenti dell'Unita d’Italia e dell’Europa unita. Chi non conosce questi pregressi è chiaro che ha un po’ meno strumenti per costruire l’avvenire” ha commentato Patuelli. Alla cerimonia hanno partecipato esponenti del mondo bancario come Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo e l’ex presidente della banca Enrico Salza, il presidente dei Cavalieri del Lavoro Maurizio Sella. Presenti anche il prefetto di Torino Donato Giovanni Cafagna e la presidente della Fondazione Museo Egizio, Evelina Christillin. Il Premio Cavour – che consiste in una riproduzione in oro degli occhiali del celebre statista piemontese – è assegnato ogni anno a un italiano eccellente ed è destinato alle persone che hanno contribuito e contribuiscono a continuare l’opera alla quale Camillo Benso di Cavour dedicò tutta la vita: l’Unità d’Italia, il rafforzamento della struttura dello Stato nazionale, l’appartenenza politica ed economica del nostro Paese alla comunità europea.

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