LA SACRA RUOTA

Stellantis tra Italia e Urs(o).
Ma l’accordo slitta ancora

Siglato oggi un protocollo con Anfia, l'associazione delle imprese del settore, che dovrà supportare il gruppo guidato da Tavares nel raggiungere il milione di auto da produrre in Italia. Il ministro gongola, rilascia interviste però l'obiettivo resta una chimera

I tavoli non mancano, per la felicità dei falegnami. A Palazzo Piacentini, quartier generale del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, oggi è stata la volta dell’Anfia, chiamata a siglare “un accordo strategico per la transizione del settore automotive”. L’associazione che riunisce le imprese del settore dovrà definire “le priorità di intervento a sostegno degli investimenti nei prossimi anni con l’obiettivo di stimolare l’incremento della produzione nazionale per raggiungere volumi superiori al milione di veicoli prodotti negli stabilimenti italiani”. Convitato di pietra era, ovviamente, Stellantis con cui Urs – appellativo che l’esponente meloniano si è meritato mostrando un certo interventismo statalista – conta di arrivare a firmare un patto entro 90 giorni. Tre mesi in più su un calendario che ha visto spostare la fatidica data almeno tre volte. Urso lo aveva annunciato in primavera, poi per l’estate e in ultimo entro settembre, ora un nuovo slittamento.

“Il nostro obiettivo è la stesura di un piano di transizione di largo respiro volto a rilanciare la produzione e l’occupazione, supportando lo sviluppo di una filiera italiana più innovativa, sostenibile ecologicamente ed economicamente, in coerenza con il futuro dell’industria. Crediamo fortemente – afferma Urso – che sia possibile invertire la rotta, a partire dai volumi di produzione, su cui ci poniamo l’obiettivo di raggiungere almeno un milione di veicoli all’anno fabbricati nel nostro Paese, perché il Sistema Italia lavora finalmente insieme nella giusta direzione, come abbiamo dimostrato sul fronte europeo”. Allo stato attuale, però, l’obiettivo pare una chimera: secondo l’ultimo report Fim-Cisl nel 2023 ci si dovrebbe fermare a 730mila unità (+1,8% sul 2022), di cui 510mila vetture.

Rappresentata dal suo presidente, Roberto Vavassori, Anfia si impegna “a supportare Stellantis per la definizione, entro 90 giorni, di uno studio di analisi e mappatura della filiera che approfondirà i fattori che penalizzano la competitività delle aziende e l’ecosistema della ricerca e sviluppo in Italia e rispetto agli altri paesi competitor, oltre ad indirizzare lo sviluppo strategico delle tecnologie portanti per il consolidamento dei sottosettori, stabilendo gli orientamenti per l’attuazione della ristrutturazione e del consolidamento degli stessi”. A sostegno dell’accordo – che sarà rafforzato con altri tavoli, questa volta tecnici, ai quali parteciperanno il gruppo guidato da Carlos Tavares, le Regioni e i sindacati – c’è il fondo automotive da oltre 6 miliardi di euro che servirà anche per i nuovi incentivi (2,7 miliardi del fondo sono già stati utilizzati per gli incentivi, per i contratti di sviluppo e per accordi di ricerca e sviluppo).

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