Giovane detenuto suicida, accusa a psichiatra "ignorati segnali"

Ci sarebbe stata sottovalutazione dei segnali e probabilmente anche una terapia sbagliata, nel caso del giovane detenuto suicida a Torino per il quale la procura ha indagato una delle psichiatre in servizio nel carcere del capoluogo piemontese. Il legale della famiglia di Alessandro Gaglioffo, morto a 24 anni nell'agosto del 2022, Laura Spadaro sostiene che la sorveglianza era solo di livello "lieve" anziché "media" e che quindi non sarebbero state rispettate "le linee guida" e i "protocolli di prevenzione" del rischio di suicidio. L'avvocato difensore della psichiatra, Gian Maria Nicastro, ribatte facendo notare "le enormi complessità" nelle quali si trovano ad operare i medici in carcere" e i carichi di lavoro "dovuti a carenze di organico". L'accusa rivolta alla psichiatra è di omicidio colposo in ambito sanitario.

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