ALTA TENSIONE

Avamposti della lotta No Tav, sequestrati presidi in Valsusa

Operazione della Digos ai Mulini, in Val Clarea, a San Didero e nel Sentiero delle Gallie a Chiomonte. Per gli investigatori sarebbero basi logistiche per i disordini durante le manifestazioni. A luglio trovati scudi, rampini, tronchesine, petardi e materiale infiammabile

Dalle prime ore di questa mattina è in corso un'operazione di polizia in Val di Susa, nel Torinese. A quanto si apprende sono stati messi sotto sequestro i presidi del movimento No Tav ai Mulini, in Val Clarea, e a San Didero, perquisiti la scorsa estate per i disordini scoppiati durante il festival Alta Felicità. La polizia ha così dato esecuzione a un’ordinanza di sequestro preventivo firmato dal gip del Tribunale di Torino.

La Digos della questura di Torino, oltre ai due presidi, ha sequestrato anche le aree boschive del cosiddetto Sentiero delle Gallie, a Chiomonte (Torino). Si tratta di terreni interessati dagli attacchi dei gruppi violenti No Tav, che, secondo gli investigatori, partivano dai presidi. Il decreto preventivo di sequestro riguarda in particolare le basi da cui sono partit i diversi assalti al cantiere della Torino-Lione avvenuti quest’anno, da parte dell’ala più oltranzista del movimento No Tav. Postazioni non a caso chiamati “fortini” dagli stessi militanti. A luglio, nel presidio dei Mulini, sempre la Digos sequestrò diverso materiale che sarebbe stato utilizzato negli attacchi: scudi, rampini, tronchesine, grossi petardi e materiale infiammabile. I due presidi sono considerati dagli inquirenti vere e propria base logistiche, come è stato evidenziato nell’inchiesta per associazione a delinquere che vede imputati a Torino militanti del centro sociale Askatasuna, accusati nel procedimento anche di fatti violenti avvenuti proprio in Val di Susa, per la lotta No Tav.

E dopo i sequestri arriva la mobilitazione dei No Tav. Doppio appuntamento, oggi pomeriggio alle 17 a Venaus (Torino) per una marcia diretta ai Mulini, e alle 20 ritrovo al piazzale di San Didero, nel territorio dell’altro intervento della Polizia. L’iniziativa più importante del movimento verrà organizzata per l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata e data degli scontri del 2005 attorno al cantiere di Venaus poi abbandonato per il cambio del progetto iniziale. Un appuntamento ormai tradizionale.

 

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