REGIONE PIEMONTE

"Manovrina" del centrodestra tra marchette e mancette

Con l'assestamento da 150 milioni la maggioranza inizia a pensare alle urne. Via il bollo sulle auto a gpl e metano (solo per un anno) mentre si materializzano 500mila euro per le Acli. Ma non tutti vengono accontentati e c'è chi protesta

C’è un po’ di tutto nella variazione di bilancio che il Consiglio regionale del Piemonte approverà martedì prossimo. Come al solito il diavolo si annida nei dettagli piuttosto che nelle grosse poste. Impossibile contestare la giunta di Alberto Cirio sui 23 milioni che serviranno alla copertura totale delle borse di studio universitarie, punto apprezzato anche dalle minoranze. Le grandi destinazioni dei 150 milioni complessivi della manovra sono al di sopra di ogni sospetto: ci sono 12 milioni per gli extra Lea che andranno in assegni di cura per i più fragili, 11 milioni per le aziende del trasporto pubblico locale, 18 per l’edilizia sanitaria, otto milioni per il Giro d’Italia e ulteriori 2,6 milioni a favore del Salone del Libro.

Tra le grandi cifre una in particolare fa storcere il naso all’opposizione: i 9,2 milioni sul bollo auto. “È una mancia”, accusano dalla minoranza, “non sono fondi strutturali, o almeno per tre anni, coprono i costi per un anno solo e al cento per cento soltanto per gpl e metano, le vetture più numerose, mentre le ibride sono coperte al 50 per cento”.

L’ultimo bilancio politico della giunta Cirio, col preventivo di inizio 2024 che dovrebbe ridursi a poco più di una formalità, ha comunque subito l’attacco alla diligenza. Parzialmente respinto. Si sono distinti (in negativo) i leghisti. Andrea Cane ha cercato di inserire nelle pieghe del bilancio 50mila euro per la Croce Rossa di Pont Canavese. Scendendo sul torrente Orco, ci ha provato anche il suo vicino di casa Claudio Leone per le ambulanze di Rivarolo. Entrambi sono stati colpiti dalle opposizioni e affondati in aula, con tanto di pubblica ammenda da parte di un imbarazzato Andrea Tronzano, assessore al Bilancio, che ha riconosciuto il problema di metodo.

Chi invece l’ha spuntata è Alberto Preioni, che è riuscito a inserire mezzo milione di euro per le 320 Acli del Piemonte. Provvedimento inaccettabile per i democratici, che hanno chiesto perché non meritassero lo stesso trattamento i circa 400 circoli Arci piemontesi, per esempio. “Chi si muove all’ultimo momento resta fregato”, maligna un leghista. Non è successo al capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni, che ha trovato un milione per la filiera del legno, sulla quale lavora da tempo (non in quanto falegname, ovviamente).

Se per i più fortunati i soldi appaiono, per altri spariscono. È capitato all’assessore leghista alla Famiglia Chiara Caucino e al suo progetto Hpl (High performance learning) per i bambini tra i 6 e i 10 anni con fragilità cognitiva (previsti sei centri in Piemonte). Dopo averlo presentato in pompa magna, è andata su tutte le furie quando ha scoperto che i fondi previsti da 300mila euro si erano ridotti a soli 100mila. Un errore a cui si riparerà, assicurano dalla giunta, nel bilancio preventivo di gennaio anche perché pare che il provvedimento interessi particolarmente al consigliere dei Moderati Silvio Magliano, che dal centrosinistra è in transito verso la coalizione del governatore. Una mancetta differita nel tempo.

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