POLVERE DI (5) STELLE

Appendino vice Conte, sdeng al Pd.
Dal campo largo al camposanto

Lo scambio tra Sardegna e Piemonte funziona, eccome. Ma solo per il M5s. Con la Todde candidata nell'isola, l'ex sindaca di Torino viene promossa a numero due del partito. Una pietra (quasi) tombale sull'alleanza giallorossa alle prossime regionali

Nei piani del Pd lo “scambio” tra Sardegna e Piemonte avrebbe dovuto portare con la candidatura di Alessandra Todde nell’isola la contestuale (o quasi) apertura dell’alleanza giallorossa in terra allobroga. Così non è stato e, almeno per ora, i 5 Stelle incassato il sostegno per la sua esponente – lasciando i dem a leccarsi le ferite dopo la fuoriuscita di Renato Soru – non sembrano per nulla intenzionati a ricambiare il favore. Però lo scambio tra le due regioni dell’antico Regno sabaudo regge nel M5s. Giuseppe Conte, infatti, ha annunciato la staffetta tra Todde e Chiara Appendino alla vicepresidenza del movimento: lunedì prossimo, 11 dicembre, l’avvocato di Volturara Appula chiama i suoi iscritti ad approvare con un voto online della proposta, concordata con il garante e fondatore Beppe Grillo, di confermare il tesoriere Claudio Cominardi e di ratificare l’elezione a numero due della ex sindaca e attuale parlamentare torinese.

“Il Movimento 5 Stelle è la mia casa – commenta la notizia sui social la deputata pentastellata –. E oggi sono davvero felice e onorata di essere stata proposta da Giuseppe Conte come vicepresidente del M5s”. Una nomina che la proietta sempre più sullo scenario nazionale. Non una buona notizia per i piddini locali che dovranno mettersi il cuore in pace e iniziare a preparare la sfida delle imminenti regionali rassegnandosi a fare a meno della gamba grillina. “Il M5s mi ha fatto avvicinare alla politica sognando un’Italia più giusta e sostenibile e mi ha accolta quando ero poco più di una ragazza, interessata semplicemente al bene della mia città”. Appendino sottolinea che “in questi 15 anni abbiamo condiviso vittorie e sconfitte. Nei momenti difficili con tutta la comunità di attivisti e rappresentanti ci siamo fatti forza. E li abbiamo superati. Hanno profetizzato tante volte che eravamo destinati a sparire – conclude –, invece siamo ancora qui, orgogliosi della nostra comunità politica”.

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