Non solo crisi aziendali

L’area metropolitana a nord-ovest di Torino contiene segnali molto forti di sviluppo e contemporaneamente esprime due delle più importanti situazioni di crisi come la vertenza Lear e TE Connectivity. Contraddizioni da gestire creando alternative e nuovi lavori. Questo è possibile se avremo amministrazioni lungimiranti che sapranno valorizzare il proprio territorio e fare sinergia. Non è un caso che il Patto Territoriale Nord-Ovest risulti “vivo e vegeto” e anche le amministrazioni della zona si stiano dimostrando particolarmente attive. Se ci si affaccia dalla stazione di Grugliasco si può vedere l’immenso cantiere della Città delle scienze che sta sorgendo con i suoi 85mila metri quadri di cui 69mila dedicati a didattica e laboratori di ricerca.

Con Collegno capofila si è puntato a sviluppare il “Chilometro Blu” legato alle attività di recupero, riciclo e riuso nonché attività di ricerca e riutilizzo dei rifiuti delle varie tipologie. Con uno spicchio di territorio su Collegno insistono inoltre Thales Alenia Space e Altec, centri essenziali per l’aerospazio in Italia. Da qui la partecipazione ai progetti relativi alla Città dell’Aerospazio che insiste sul sito ex Alenia di corso Marche. Anche se, mi sembra che se ne parli da anni e, da Alberto Cirio in giù, si continui a inaugurare un qualcosa di indefinito soprattutto perché i finanziamenti sono per la maggior parte da reperire. Inoltre bisognerebbe considerare anche che, su territorio torinese, abbiamo sempre nello steso sito, Leonardo che continua ad avere un fondamentale ruolo di progettazione, sviluppo e  ricerca. Insomma, non mancano le realtà in salute.

L’ultima iniziativa degli amministratori e del patto territoriale è comunque un buon segnale di attivismo e valorizzazione delle competenze e del lavoro presente nell’area. Per cui, insieme alle aziende, lavorare per sviluppare alta formazione e transizione delle imprese dentro le opportunità che offre la “space economy” è un obiettivo interessante, stimolante anche per i giovani studenti universitari e favorisce la nascita e l’insediamento anche di un terziario avanzato che è sempre la base per poi consolidare progetti industriali già presenti e per favorirne di nuovi.

Terreno industriale pronto all’uso ce n’è, la metropolitana lambisce quella zona a vocazione anche industriale senza dimenticare il polo produttivo e commerciale oltre Dora. Anche il museo dello spazio a cielo aperto, ormai strutturato da anni, è uno stimolo ad affiancare stili di vita salubri insieme al parco Dalla Chiesa. A proposito di stimoli se si guarda l’astronauta collocato lungo la passeggiata di viale Certosa da una certa prospettiva, nascondendo alla vista il toret verde, sembra che l’astronauta stia facendo la pipì. Anche se questa non è nuova tecnologia può essere una curiosità che invoglia a scoprire questa parte di area metropolitana.  

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