Di Maulo, dialogo tra le parti necessario per salvare l'Auto

"Nel difficile processo di transizione ecologica e digitale, si registra uno scarto tra ciò che si può fare e ciò che non è possibile fare. In questo periodo abbiamo aperto un tavolo con il ministro Urso, che sta entrando nella sua fase più calda, e che dovrebbe definire gli strumenti di politica industriale a sostegno del sistema Automotive in Italia, riguardante non solo Stellantis, ma anche oltre 120.000 lavoratori e circa il 10% del Pil nazionale". Lo ha sottolineato il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo, nella tavola rotonda "L'industria piemontese: radici forti, sguardo verso il futuro" con Cesare Damiano, ex ministro del lavoro, Bartolomeo Giachino, ex sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti; Massimo Richetti, responsabile Lavoro e Welfare dell'Unione Industriali Torino e Giuseppe Manca, responsabile Risorse Umane Italia Stellantis. "Dobbiamo affrontare alcune grandi emergenze, la prima riguarda le infrastrutture, poiché manca una rete di distribuzione sul territorio, la seconda riguarda gli incentivi e la terza emergenza riguarda gli interventi a favore di ricerca e sviluppo. A Torino è in corso un esperimento che si protrarrà nel tempo e che riguarda il Green Campus e l'Hub dell'economia circolare. Il mondo sta cambiando, il sindacato e le imprese devono adeguarsi a questo cambiamento, prevenendo le problematiche piuttosto che affrontarle dopo. Per questo è fondamentale la formazione professionale e il reskilling, ovvero la riprofessionalizzazione dei lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro perché il loro lavoro sta scomparendo. E' importante l'impegno di tutte le parti al dialogo e alla salvaguardia del futuro Automotive del Piemonte". 

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