SALUTE & MATTONE

L'annus horribilis degli ospedali.
A Novara servono altri 100 milioni

Piemonte verso il 2024 (e il voto) in ritardo sull'edilizia sanitaria. A Cuneo da approvare il partenariato con Dogliani. Per la Città della Salute novarese altro rinvio del bando. Le imprese chiedono un ulteriore aumento, altrimenti anche la seconda gara andrà deserta

Un anno da dimenticare, per quanto riguarda i nuovi ospedali attesi dal Piemonte, anche se non è possibile farlo, giacché il pesante fardello di intoppi e ritardi saluterà l’arrivo del 2024 e lo segnerà anche nel suo essere quello delle elezioni regionali. E se, come preannunciato, Alberto Cirio intende fare proprio della sanità il fulcro della sua campagna elettorale, il ricandidato governatore ha sempre meno tempo davanti per togliere i ceppi dalle ruote di una macchina che nonostante sforzi annunciati e in parte prodotti non è ancora riuscita a imboccare la strada iverso la realizzazione di importanti strutture sanitarie di cui il Piemonte ha da anni bisogno. Lasciata alle spalle la gravosa e totalizzante emergenza Covid, la sanità piemontese ha ripreso la questione del mattone, trovandosi tuttavia di fronte a ostacoli talvolta non meno difficili da superare rispetto a quelli della pandemia, ma con strumenti normativi e finanziari assai diversi e più limitati.

Cuneo, per la realizzazione del polo che dovrà sostituire l’attuale Santa Croce e Carle, si è subito uno stallo di oltre un anno e ora si cerca di recuperare terreno con una road map indirizzata verso il via libera al partenariato pubblico-privato, andando sicuramente ben oltre l’inizio dell’anno per avere certezza di questa soluzione.

Ancora più complicata si presenta la soluzione per la futura Città della Salute di Novara. A fine mese scade la terza proroga del bando per la seconda gara indetta con la speranza, sempre più prossima all’illusione, di trovare almeno un partecipante fra i tre gruppi che sarebbero ancora formalmente interessati a realizzare il polo sanitario. Dopo che il primo bando, nel 2021, non aveva visto alcuna offerta, lo scorso 24 febbraio l’azienda ospedaliera, in accordo con la Regione, ci aveva riprovato, fissando al 5 agosto il termine per presentare e offerte di partenariato pubblico-privato per realizzare il polo sanitario da 419 milioni di euro, di cui di cui 189.519.300 milioni provenienti dallo Stato (che nella seconda procedura ne aveva aggiunti 94 rispetto alla gara andata deserta proprio per questioni di fondi e costi evidentemente ritenuti non sostenibili da parte dei potenziali costruttori), 9.974.700 dalla Regione (con un incremento di 4,7 milioni) e i restanti 199.494.000 in capo al privato. 

Si arriva a luglio, sul tavolo c’è la questione dell’aumento del costo del denaro e la Regione, per provare a farvi fronte aumenta di due anni, da 17 a 19, il periodo di concessione con relativo canone da pagare al costruttore. Intanto sposta al 30 settembre il termine del bando. Neppure quella data, tuttavia, sarà rispettata. Altra proroga al 15 novembre che sortirà lo stesso risultato, facendo decidere di concedere ulteriore tempo ai potenziali offerenti fino, appunto, al 31 dicembre.

Oggi a meno di una settimana dalla scadenza, secondo quanto trapela da Novara come dal grattacielo della Regione, non si vedono segnali tali da indurre a un sia pur cauto ottimismo. Anzi il quadro appare quello di una gara senza concorrenti se non si modificherà ancora una volta il piano economico-finanziario con un importante aumento delle risorse da mettere sul tavolo. La cifra che circola è attorno ai cento milioni. Numeri cui si arriverebbe seguendo le richieste dei potenziali costruttori che non si muoverebbero nel caso in cui il costo a metro quadro rimanesse attorno agli attuali 1.900 euro anziché arrivare, come richiesto, almeno a 2.500. E per sostenere la necessità di questa rivisitazione dei costi si farebbe riferimento proprio al progetto presentato dal gruppo Dogliani per il nuovo ospedale di Cuneo dove le cifre sarebbero attorno a quelle che la Regione dovrà decidere se concedere o meno per Novara. Pochi i giorni per farlo.

Nel caso in cui l’assessore alla Sanità Luigi Icardi e tutta la giunta decida di giocare anche quest’ennesima carta, mettendo nuovamente mano alle casse della Regione attraverso l’azienda diretta da Gianfranco Zulian, per quest’ultimo sarebbe inevitabile chiedere e a quel punto ottenere l’ennesimo rinvio dei termini della gara. Sarà infatti, indispensabile, correggere rialzando i costi il capitolato. In caso contrario, se si rispetterà la scadenza del 31 procedendo con la gara appare scontato che anche questa, come la prima andrà deserta mettendo ancor più drammaticamente in predicato la costruzione della Città della Salute.

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