GIUSTIZIA

Doppio processo per Pozzolo, nel mirino la scorta di Delmastro

Il deputato pistolero deve difendersi dalla procura di Biella e dal "tribunale" di Fratelli d'Italia. Sfilata di testimoni, tra cui il sottosegretario. Renzi: "Spieghi i suoi rapporti con la polizia giudiziaria". Il ruolo dell'agente Pablito Morello

Giustizia penale e giustizia politica. Mentre la procura di Biella procede nella raccolta delle testimonianze, i probiviri di Fratelli d’Italia si preparano a istruire il “processo” interno a Emanuele Pozzolo, il deputato piemontese dalla cui pistola la notte di Capodanno, è partito il colpo che ha ferito un partecipante al veglione organizzato a Rosazza, nel Biellese, dalla sindaca Francesca Delmastro, sorella del sottosegretario alla Giustizia, anch’egli presente al cenone. Secondo quanto si apprende, al momento i membri della Commissione Nazionale di Garanzia e Disciplina di Via della Scrofa – che ha il compito di valutare ed eventualmente comminare sanzioni disciplinari nei confronti di esponenti del partito – non hanno ancora ricevuto la mail di convocazione. Ma l’organo presieduto dall’avvocato Roberto De Chiara dovrebbe riunirsi presto, molto presto, per decidere le sorti del parlamentare per il quale la premier e leader di FdI, Giorgia Meloni, ha già chiesto la sospensione dal partito bollando come “irresponsabile” la gestione dell’arma. Quello di Pozzolo “è un tema sicuramente attenzionato. Saremo molto attenti nella valutazione di una vicenda che ha creato un clamore mediatico importante”, spiegano all’Adnkronos insider interni al partito. “Sarà nostra premura – rimarcano le stesse fonti – trattare questo caso con la dovuta cautela e attenzione”. Con ogni probabilità il parlamentare vercellese – che continua a sostenere di non essere stato lui a sparare – sarà convocato in Via della Scrofa per fornire la sua versione dei fatti: “Noi siamo pronti a sentirlo”. Per lui si profila anche la sospensione cautelativa dal gruppo parlamentare. Ma i vertici di FdI a Montecitorio per ora tengono le bocche cucite: “Quando abbiamo qualcosa di fatto lo comunicheremo”.

Intanto il sottosegretario Delmastro e l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Biella, Davide Zappalà, suo fedelissimo e probabile candidato alle regionali, sono comparsi nella qualità di testimoni davanti alla procuratrice Teresa Angela Camelio e alla pm Paola Ranieri nell’ambito delle indagini in corso sul colpo di pistola che ha ferito alla coscia Luca Campana, l’elettricista 31enne, genero di Pablito Morello, agente della polizia penitenziaria, caposcorta di Delmastro. Questa mattina, invece, il consigliere comunale Luca Zani è stato ascoltato, sempre come teste, dai carabinieri di Andorno Micca.

Chi aveva in pugno la pistola North American Arms calibro 22 mentre faceva fuoco? Mentre due testimoni accusano Pozzolo, emerge un’altra ricostruzione dei fatti che punta a un altro dei presenti nella stanza. Si tratta dell’ipotesi del secondo uomo, ovvero della persona a cui Pozzolo stava mostrando l’arma. Questa ricostruzione, che sembra far parte della linea di difesa del parlamentare, chiama in causa un’altra persona. Chi? Secondo il Corriere della Sera a toccare il revolver prima dello sparo potrebbe essere stato proprio Morello. Anche se per ora l’indagine per lesioni colpose, esplosioni pericolose ed omessa custodia di armi ha un solo indagato: Pozzolo.

La ricostruzione che vede protagonista un secondo uomo nello sparo di Capodanno a Rosazza comincia all’una di notte. La pistola cade da una tasca del giaccone di Pozzolo durante i brindisi. Il deputato è allegro, allegrissimo. Vicino a lui ci sono tre persone. Morello e due politici locali di FdI. Ovvero Zappalà e Zani. Quando Pozzolo si rialza dopo averla raccolta i presenti gli chiedono cosa sia. Ne parlano, la maneggiano, e alla fine parte lo sparo. Intanto però su Morello emerge anche un altro ruolo. Secondo Repubblica infatti Delmastro, che al momento dello sparo era a caricare l’auto con gli avanzi del cenone, subito dopo è però entrato nel salone della festa per chiedere cosa stesse succedendo. Mentre Morello si sarebbe avvicinato a Pozzolo dopo la caduta dell’arma dalla tasca per scambiare due parole, ma avrebbe anche messo in sicurezza l’arma subito dopo lo sparo. Riponendola, è il dettaglio, in cima a uno scaffale. La scena sarebbe stata vista anche da Delmastro. E di questo probabilmente è stato chiesto oggi dagli inquirenti al sottosegretario.

Ma chi è Pablito Morello? Oltre ad avere anni di servizio nella polizia penitenziaria, è un esperto di armi. E quindici anni fa era rimasto coinvolto in un episodio simile. Quella volta lo sparo era partito durante un controllo su una pistola d’ordinanza all’ingresso di una casa circondariale. Alla fine, un agente finì a processo, per Morello nessuna conseguenza. Successivamente l’agente della polizia penitenziaria era diventato consigliere comunale, prima nel Pdl e poi in FdI. Insomma, un sodale politico di Delmastro.

Tra gli attacchi delle opposizioni, si aggiungono oggi proprio alcuni interrogativi posti da Matteo Renzi, in particolare relativi al legame tra il sottosegretario Delmastro e il corpo di polizia giudiziaria. Rapporti ben noti ed evidenti in numerose occasioni. “Sono responsabili sia Pozzolo che Delmastro – incalza l’ex premier –. Come definireste un uomo, un padre di famiglia, in un luogo in cui ci sono bambini che tira fuori una pistola? Cosa ci facevano gli agenti della polizia penitenziaria armati alla cena dell’ultimo dell’anno?”, dice il leader di Iv a L’Aria che Tira su La7, rincarando: “Qui c'è la responsabilità politica di Delmastro. Sono dieci anni che vivo con la vigilanza e la scorta, ma non c’è stata una sola volta in cui sono venuti a cena con me. Sono pagati per proteggere. Delmastro, tipico atteggiamento della destra al potere che ha una concezione proprietaria delle istituzioni, non ha una scorta per proteggerlo, utilizza il caposcorta che ha scelto nella persona di un amico di partito, sindacalista della polizia penitenziaria, e lo porta a cena con la sua famiglia. Siamo alla follia”. Poi l’affondo: “Possiamo chiedere che facciano la scorta e non gozzoviglino con Delmastro? Sono pagati per proteggere, non te li porti a cena. La polizia penitenziaria non è la falange privata degli amici di FdI. Quello ferma il treno, quell’altro spiffera segreti... Meloni ha sospeso Pozzolo? È il minimo sindacale, dovrebbe espellerlo... ma la Meloni presidente del consiglio come può tenere Delmastro a guidare la polizia penitenziaria quando fanno il veglione con i revolver?”.

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