Extinction contro i fogli di via, dissenso non va criminalizzato

"Contro la criminalizzazione del dissenso". Questa una delle parole d'ordine degli attivisti del movimento ambientalista disobbediente Extinction Rebellion, che questa mattina si sono dati appuntamento davanti a Torino davanti al Comune per "fare il punto sulla libertà di espressione e il diritto di manifestazione". Erano presenti gli avvocati Gianluca Vitale e Roberto Capra, l'ex magistrato Livio Pepino, Alessandra Algostino, docente di Diritto costituzionale e Roberto Mezzalama, presidente di Torino Respira. Al centro dell'incontro i provvedimenti della questura, come il foglio di via o l'avviso orale, utilizzati "in risposta alle manifestazioni di protesta", come ad esempio nelle ultime azioni di Extincion sul tetto dell'Oval durante l'Aerospace and Defence Meeting. "Il dissenso e la protesta è parte di una democrazia - ha spiegato Pepino - Quello che sta succedendo è un tentativo di eliminare il conflitto". Per l'ex magistrato "proibire a una persona di manifestare a Torino non le impedisce ovviamente di manifestare a Roma, Pinerolo, Firenze. Quindi il provvedimento - aggiunge Pepino - non incide sulla causa, non elimina le manifestazione ma è semplicemente punitivo". "Fogli di via e avvisi orali sono provvedimenti amministrativi, di esclusiva competenza del Questore, che le può dare in autonomia, senza che vi sia la possibilità di esporre i fatti e senza la valutazione di un magistrato", hanno sottolineato Capra e Vitale. "Da anni i movimenti climatici portano avanti le loro manifestazioni in modo pacifico e nonviolento, utilizzando i loro corpi e la loro intelligenza per portare un messaggio di urgenza a quante più persone possibili", evidenzia Mezzalama.

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