SANITÀ

Prestazioni in base alla domanda. Piano Sottile per le lista d'attesa

Sanità pubblica e privata dovranno fornire servizi rispondenti all'effettiva richiesta nell'ambito dei quadranti. Prevista una drastica riduzione dei viaggi da una parte all'altra del Piemonte per una visita. Le disposizioni del direttore regionale ad Asl e cliniche

Il cerchio si stringe sulle liste d’attesa. E non solo metaforicamente. Insieme al testo della delibera varata ieri dalla giunta con cui si traduce in norma l’accordo con la sanità privata accreditata, i direttori generali delle Asl del Piemonte hanno appena ricevuto anche un’ulteriore disposizione. 

La direzione regionale della Sanità retta da Antonino Sottile ha, infatti, previsto incontri nell’ambito di ciascun quadrante tra aziende sanitarie e le strutture accreditate per analizzare la richiesta di ogni singola prestazione, sia una visita specialistica, un esame diagnostico o un ricovero, e in base a questi dati adeguare l’offerta del privato. Si farà, insomma, ciò che non era mai stato fatto, ovvero incrociare la disponibilità delle cliniche, dei laboratori e degli ambulatori con le necessità della popolazione di quell’area in un contesto dove strutture pubbliche e private devono adattare i loro servizi ai bisogni dei pazienti, evitando – per fare un esempio – che l’offerta di visite ortopediche superi la necessità di quella zona, mentre ci si trova di fronte a richieste di esami cardiologici che non trovano adeguata risposta. 

Un’innovazione rispetto alla situazione attuale che, nelle previsioni, dovrebbe ridurre di non poco gli spostamenti da un capo all’altro del Piemonte cui sempre più spesso sono costretti i pazienti per trovare il primo posto disponibile. Al di là dell’aspetto pratico, la disposizione giunta ai vertici delle Asl suona come ulteriore conferma della titolarità del piano straordinario per la riduzione delle liste d’attesa in capo alla direzione regionale.

Perché se è vero che lo stesso governatore Alberto Cirio ancora nell’incontro di ieri con i sindacati ha ribadito quanto annunciato nella conferenza stampa d’inizio anno - “la definizione del piano è stata affidata ad Azienda Sanitaria Zero” – è altrettanto vero che lo stesso Cirio con la delibera della giunta regionale dello scorso 20 novembre ha previsto di demandare all’Azienda Zero “la verifica della configurazione del sistema delle agende utilizzato dalle aziende nell’applicazione Cup”, attribuendo invece alla direzione regionale la predisposizione del piano, compresa “l’adozione degli atti necessari all’attivazione di un team di esperti multidisciplinari che dovrà svolgere attività in loco presso le aziende sanitarie per supportare l’implementazione del nuovo processo e formulare nuove proposte finalizzate a favorire le attività di diagnosi precoce dei pazienti cronici”. Del resto, come già scritto dallo Spiffero, è noto che da tempo Sottile e i suoi uffici stiano lavorando al progetto che, si spera, dovrà imprimere una decisa accelerazione sull’abbreviazione delle attese. Azienda Zero, peraltro, ha visto da meno di un mese terminare l’incarico commissariale i Carlo Picco, al quale non era mai stato affidato il compito di redigere il piano. Il nuovo direttore della Super Asl, Adriano Leli, in passato al vertice amministrativo della società di committenza regionale Scr poi migrato in Emilia Romagna a dirigere l’agenzia per lo sviluppo del servizi informatici Intercenter, si insedierà soltanto il prossimo primo febbraio. 

E pur avendo febbraio, quest’anno, un giorno in più resta davvero difficile pensare che sia sufficiente un mese, partendo da zero, per predisporre il piano da 25 milioni annunciato da Cirio e sul quale sono risposte forti speranze. In realtà da zero, inteso anche come Azienda, non si parte. Nell’accordo con i privati e nelle disposizioni che accompagnano la delibera inviate ad Asl e operatori della sanità privata è, inoltre, previsto che questi ultimi possano essere retribuiti, con i fondi aggiuntivi previsti, anche per quelle prestazioni che eventualmente derivino dall’esame o dalla visita prenotata dal paziente. Ulteriore cambiamento e, di fatto, anche questo parte del nuovo piano è il pagamento dei servizi forniti dalle strutture accreditate a consuntivo, in maniera tale da monitorare costantemente non solo la spesa, ma anche il flusso delle prestazioni e la conseguente auspicata riduzione dei tempi d’attesa.

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