Pista bob a Cortina: Abodi, "è corsa contro il tempo"

Marzo 2025. E' questa la scadenza entro la quale la pista di bob di Cortina dovrà essere collaudata per poter ospitare le gare delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Una data ravvicinata ed una sfida che il ministro dello Sport Andrea Abodi definisce "una corsa contro il tempo" ma che per le opposizioni è "uno sperpero di soldi pubblici", nella convinzione che l'impianto non sarà mai completato in tempo". Mai il bob era stato così al centro delle attenzioni degli italiani, soprattutto perché è divenuto tema politico. La realizzazione dell'impianto, infatti, avrebbe dovuto essere avviata lo scorso anno ma ben due gare per l'aggiudicazione dei lavori sono andate deserte. A quel punto si è fatta concreta la possibilità che le gare si svolgano all'estero, a Saint Moritz in Svizzera, dove c'è già una pista da bob. Una soluzione che però avrebbe fatto storcere il naso a non pochi nel governo. Per questo, dopo una prima ipotesi di realizzare una ristruttuazione della dismessa pista da bob di Cesana che era realizzata per i Giochi di Torino 2006, i ministri Matteo Salvini e Andrea Abodi hanno annunciato "con grande soddisfazione" l'assegnazione del lavori per Cortina al gruppo Pizzarotti. L'impegno del colosso italiano delle costruzioni è consegnare la pista e le strutture, con meno punti ristoro e spazi pubblici, in poco più di 600 giorni. Una soluzione, però, che non sembra aver convinto del tutto il Comitato Olimpico Internazionale che per tutelarsi ha chiesto un Piano B al Coni: per il Cio è vero che i Giochi sono in programma il 6 e 22 febbraio 2026 ma le strutture hanno necessità di un collaudo almeno un anno prima. Le preoccupazioni del Cio sono state ribadite ancora una volta, informalmente, al sito specializzato di olimpismo 'Inside the Games'. "La nostra preoccupazione e' la pista sia completata in tempo per essere validata e testata: per questo abbiamo chiesto al comitato organizzatore di lavorare a un piano B" E' su questo punto che si focalizza la critica delle opposizioni al governo. Mauro Berruto, ex ct della nazionale di pallavolo e deputato del Pd, ha ribadito oggi che la nuova pista a Cortina "è una scommessa fatta con i soldi degli italiani" per la quale "il Cio ha già bocciato due volte il progetto". La corsa contro il tempo d'altra parte preoccupa anche Giancarlo Giorgetti, "ma forse la sua e' stata solo una battuta - ha sdrammatizzato Abodi, parlando di quel 'quasi pentito' - anzi ha detto che si trattava di una battuta e la considero tale". Abodi spiega che "siamo arrivati un anno fa trovando dei ritardi che abbiamo cercato e stiamo cercando tutti insieme di recuperare. Penso si faccia il tifo per una soluzione definitiva, questo cantiere che si apre per qualcuno è ancora un segnale negativo, noi dobbiamo cercare di trasformarlo in un riscatto non solo dello sport ma anche del sistema italiano nel suo complesso. Non sarà semplice, ma noi facciamo solo il tifo per l'Italia". Il responsabile del dicastero dello Sport chiarisce anche che la spesa per i Giochi nel suo complesso non è lievitata da 2,8 a 3,6 miliardi di euro: "E' un dato che va chiarito. Ci sono due macro-voci: 1,6 miliardi per l'organizzazione dei Giochi, nelle disponibilità della Fondazione Milano-Cortina, di cui circa un terzo direttamente dal Cio. E poi ci sono i 3,6 miliardi per le opere pubbliche, per le quali più del 90% è dedicato a infrastrutture di collegamento su gomma e su ferro che torneranno utili a tutto il territorio olimpico". 

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