EDILIZIA SANITARIA

Città della Salute di Novara, servono altri 100 milioni

Dopo il congelamento del bando che sarebbe andato deserto per la seconda volta, un ulteriore aumento per convincere i privati. La storia infinita del futuro polo sanitario, tra intoppi e ritardi. Lo sblocco della procedura previsto entro maggio. Si farà avanti qualcuno?

Altri cento milioni. È questa la cifra da mettere sul tavolo per cercare di trovare chi sia disposto a costruire la futura Città della Salute di Novara, dopo che la prima gara per il partenariato pubblico-provato era andata deserta e la seconda è stata sospesa a fine dello scorso anno proprio per evitare che avesse analogo destino. Insomma, tocca nuovamente rimettere mano al portafogli per coltivare la speranza che il grande polo sanitario novarese non resti un progetto sulla carta, senza vederlo mai realizzato. Speranza, perché la certezza è ancora lontana in questa storia infinita i cui capitoli fino ad oggi scritti non alimentano certo più di tanto gli auspici, descrivendo piuttosto un percorso sempre più incerto e accidentato.

L’ultima tappa, quella che ha sospeso la gara, risale a poche ore dalla fine dell’anno scorso. Il giorno prima della scadenza del bando, il 30 dicembre, era arrivato lo stop proprio per evitare che la totale assenza di offerte imponesse di tornare, come nel gioco dell’oca, alla casella di partenza con tutte le procedure da rifare. Ma ancor prima di quella decisione era stato un susseguirsi di nulla di fatto, di proroghe e rinvii poi rivelatisi inutili. Il termine del 31 dicembre era arrivato dopo il rinvio del precedente fissato al 15 novembre e, prima ancora, di quello del 30 settembre che era stato a sua volta frutto della proroga della data inizialmente fissata al 5 agosto nel bando pubblicato il 24 febbraio con cui si cercavano imprese disposte a realizzare l’opera da 419 milioni di euro di cui di cui 189.519.300 milioni provenienti dallo Stato  9.974.700 dalla Regione e i restanti 199.494.000 in capo al privato. Cifre che erano state aumentate rispetto alla prima gara, quella che nel settembre del 2021 andò deserta. Ai fondi messi a disposizione dallo Stato vennero aggiunti 94 milioni e 4,7 quelli aumentati dalla Regione. Aumenta pure la durata della concessione che passa da 17 a 19 anni, ma tutto questo non basterà a convincere almeno uno dei tre gruppi che si erano mostrati interessati alla costruzione del polo sanitario. E, ancora, prima che s’imboccasse la strada del partenariato c’erano stati lunghi mesi di attesa per decidere tra questa soluzione del project financing col privato oppure il ricorso all’Inail.

Oggi, a poco più di un mese dalla decisione di sospendere la gara, l’unica certezza è quella di un ulteriore aumento dei costi, per cercare di rendere appetibile l’offerta ai privati e trovare finalmente chi sia disposto a partecipare alla gara. Proprio per evitare di doverne bandirne una terza si modificherà il bando di quella congelata a fine dicembre, ma con alcuni limiti. Non è infatti possibile cambiare l’importo delle risorse stanziate dal Governo e dalla Regione e, quindi, la cifra che non sarà inferiore al centinaio di milioni la si metterà sul tavolo allungando il periodo della concessione e aumentando il canone mensile rispetto alla cifra fissata in 23 milioni annui. Una nuova proposta che nelle previsioni dell’azienda ospedaliera diretta da Gianfranco Zulian e della Regione, potrebbe essere formulata con la riapertura della gara entro maggio. 

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