Lega in trincea, altolà a Vannacci

Seguono il Capitano, ma non ne vogliono sapere del Generale. È una Lega dove cresce in maniera sempre più evidente la contrarietà alla candidatura di Roberto Vannacci, quella che vede il suo leader Matteo Salvini dover fare i conti con l’apertura di un fronte dietro l’altro contro la sua idea di far scendere in campo l’alto ufficiale dell’esercito, assurto alla popolarità con il suo libro Il mondo al contrario.

E non è un sentimento diffuso solo tra i militanti a dir poco scettici verso quello che considerano un corpo estraneo rispetto alla storia del partito. Sono soprattutto numerose figure di vertice nazionale e regionale a storcere visibilmente il naso, col sovrappiù di una contraerea che silenziosamente ma con determinazione sta già preparandosi ed è rappresentata dai candidati per andare o tornare a Bruxelles. Il timore di vedersi rubare preferenze o addirittura far perdere quei voti che non scatterebbero di fronte alla proposta del generale, serpeggia da Nord a Sud, dove già si costruiscono trincee con cui dovrà fare i conti Salvini.

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