Lear: sindacati, possibilità di riconversione industriale

La direzione di Lear ha scartato la possibilità di trasferimento di altre produzioni nello stabilimento di Grugliasco (Torino), valutandole troppo dispendiose e insufficienti a saturare lo stabilimento. Lo riferiscono i sindacati dopo l'incontro al Mimit. "L'attuale produzione - proseguono Fim, Fiom e Uilm - dovrebbe garantire lavoro solo per una quarantina di persone, insufficienti ad arrivare al 20% di produzione richiesto dalla tipologia di cassa integrazione adottata. La Direzione aziendale ha invece dichiarato di voler far ricorso a strumenti di outplacement e di voler esplorare la possibilità di una riconversione industriale". I sindacati hanno risposto invocando alcune garanzie per proseguire il difficile confronto: in particolare hanno chiesto di presentare un cronoprogramma da qui al 30 giugno sulla ipotesi di reindustrializzazione con verifiche periodiche in sede ministeriale; di assicurare l'utilizzo della cassa integrazione fino a fine anno e fare il punto sulla possibilità di ulteriore ricorso ad ammortizzatori sociali per l'avvenire; di mantenere la attuale produzione a Torino; di affiancare all'auspicato piano di reindustrializzazione un programma in cui coesistano outplacement e incentivi per le uscite volontarie almeno pari a quanto fatto in passato; di incentivare i trasferimenti ad altri siti del gruppo; di riassorbire parte dei lavoratori nei contigui enti centrali; di consentire ai lavoratori la possibilità di distacco presso altre aziende. La Direzione di Lear ha dato risposta "in linea di principio positiva, ma che andrà tutta verificata in concreto". "Qualora non emergesse un acquirente credibile" i sindacati ribadiranno la richiesta a Lear di farsi carico dello stabilimento di Grugliasco con soluzioni industriali proprie. Il prossimo incontro si terrà al Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 26 marzo. 

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