Carceri: Torino, ingerisce batterie per tentare fuga da ospedale

"Ha inghiotto, in cella, delle batterie per farsi portare in ospedale e, una volta arrivato nella struttura esterna, ha tentato inutilmente la fuga, bloccato dalla scorta della polizia penitenziaria". A dare la notizia è Vicente Santilli, segretario nazionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. "E' successo ieri a Torino, intorno alle 18, quando un detenuto, di origini algerine e di poco più di vent'anni, ha ingerito due batterie ed è stato condotto dal sanitario del carcere che ha disposto il suo invio in ospedale. Quando è stato il momento di sottoporre il detenuto all'esame radiografico, il sanitario ha adoperato le consuete misure di sicurezza e protezione che si adottano normalmente per i liberi cittadini, ha quindi chiesto la rimozione degli oggetti metallici, ivi comprese le manette, ed ha chiesto agli uomini della Polizia Penitenziaria che scortavano il detenuto di uscire dalla stanza per evitare l'esposizione alle radiazioni e mantenere il controllo visivo del detenuto dalla sala di manovra dei macchinari ma dopo la prima radiografia, con uno scatto repentino il detenuto ha approfittato della presenza di una finestra nella stanza per allontanarsi e tentare la fuga". "L'intervento degli agenti è stato immediato", spiega il sindacalista, "e il soggetto è stato bloccato a poca distanza, nonostante ripetuti tentativi di divincolarsi e fuggire, è stato ricondotto in ospedale affinché completasse gli esami ed è stato poi riassicurato all'interno del carcere". 

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