VERSO IL VOTO

Europee, Bonino rottama Renzi (e Calenda gode)

Naufraga la lista di scopo per gli Stati Uniti d'Europa e la leader radicale sentenzia: "O tutti o nessuno". Così l'ex premier rischia di dover correre da solo e ciao quorum. Vincono i veti di Azione (e la sponda di Pizzarotti)

Da “lo facciamo con chi ci sta” a “o tutti o nessuno”. Così l’ultima virata di Più Europa rischia di mettere nell’angolo Matteo Renzi. C’è chi ora ipotizza anche un ultimo passaggio e cioè la conventio ad excludendum in cui l’escluso sarebbe proprio l’ex premier. L’oggetto del contendere è la lista di scopo “Per gli Stati Uniti d’Europa”, preconizzata già lo scorso anno da Emma Bonino e lanciata nella convention dello scorso 24 febbraio.

“L’obiettivo è sempre stato quello di unire le forze e massimizzare il numero di eletti europeisti al fine di equilibrare la spinta, che certamente arriverà a Strasburgo, delle forze sovraniste ed antieuropee” è la premessa di Bonino e del segretario di Più Europa Riccardo Magi. “La proposta – hanno proseguito i due – è stata rivolta a tutte le forze politiche che hanno espresso propositi e obiettivi europeisti e federalisti europei, a partire da quelle dell’area liberaldemocratica Alde-Pde-Renew”. Infine la triste constatazione: “Dobbiamo registrare l’impossibilità di procedere nella direzione intrapresa a causa della indisponibilità di una delle forze coinvolte, reiterata anche nei numerosi colloqui di questi giorni”. Il riferimento è ad Azione, che sin dall’inizio ha posto il veto a un progetto assieme a Italia Viva. Ma nonostante le parole dei due leader radicali suonino come una reprimenda nei confronti di Carlo Calenda (parlano anche di “preclusioni o veti per noi politicamente incomprensibili”), sono in realtà un assist insperato per il Churchill dei Parioli che sembra essere riuscito a isolare Renzi, le cui speranze di ottenere il quorum rischiano di ridursi notevolmente.

Bonino e Magi, però, lasciano aperto un ultimo spiraglio: “Convocheremo nei prossimi giorni un tavolo di confronto per verificare definitivamente se sia possibile riprendere il lavoro per la lista di scopo Per gli Stati Uniti d’Europa, a condizione che vi siano almeno tutti i soggetti dell'area liberaldemocratica Alde-Pde-Renew”. Cosa faranno nella più che probabile ipotesi che Calenda e Renzi restino sulle proprie posizioni? In Più Europa oggi convivono due anime: quella degli ex Radicali che spingevano (a questo punto l'imperfetto è d'obbligo) per un’alleanza con Italia Viva, “per non essere ostaggio dei veti altrui”, un’altra capeggiata dal presidente Federico Pizzarotti, che invece strizza l’occhio a Calenda. Si era anche ipotizzata una scissione all’interno di Più Europa, con l'ex grillino pronto a passare in Azione e Magi a nozze con Renzi. Uno schema che ora appare superato e lo confermerebbe anche l’agitazione dell’ex Rottamatore (che ora teme di essere rottamato), registrata in ambienti centristi. Per quanto riguarda Più Europa, gli scenari restano tutti aperti: Bonino e Calenda nei giorni scorsi si sono visti, assicurano da Azione: ipotesi tandem alle europee? Inoltre, la leader radicale non ha mai interrotto i contatti con Elly Schlein e un'altra strada che potrebbe percorrere è quella di un accordo tecnico col Pd che preveda esponenti di Più Europa nelle liste dem (dopotutto non sarebbe la prima volta che nelle liste del Pd compare la “quota radicale”). 

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