Radicali, Pasqua dietro le sbarre
13:25 Sabato 30 Marzo 2024Domani e lunedì la tradizionale visita alle carceri italiane degli eredi di Pannella. A Torino una delegazione si recherà anche al reparto psichiatrico delle Vallette dove lo scorso 24 marzo si è suicidato il 31enne Sanchez, il ventisettesimo detenuto a togliersi la vita
Nelle carceri italiane dall’inizio del 2024 si sono tolte la vita 17 persone: un suicidio ogni due giorni, un triste record se si considera che erano state 67 in tutto il 2023. Si aggrava inoltre il sovraffollamento, con 60mila presenze sui 51mila posti a fine dicembre. Una situazione sempre più allarmante e insostenibile su cui i radicali con la tradizionale visita agli istituti di pena durante il periodo pasquale sollecitano interventi da parte della politica e delle istituzioni. A partire da Torino, dove alle Vallette si è registrato l’ultimo suicidio.
Sono due delegazioni le delegazioni del Partito Radicale “nonviolento, transnazionale e transpartito” che varcheranno i cancelli dell’istituto minorile Ferrante Aporti e del carcere Lorusso Cotugno delle Vallette di Torino. Ne fanno parte Mario Barbaro, membro della segreteria del Partito Radicale e coordinatore dell’associazione Marco Pannella di Torino, Patrizia Corona, membro del Partito Radicale, Sergio Rovasio, membro del Consiglio Generale del partito e presidente dell’associazione Pannella, Roberto Capra, presidente della Camera Penale del Piemonte Occidentale e Valle d’Aosta, Alberto Nigra, già parlamentare Pds, e dalla Garante dei detenuti del Comune di Torino, Monica Gallo.
Alle Vallette la visita toccherà anche l’ottava sezione, il reparto psichiatrico “Ex Sestante” denominato Assistenza Territoriale Salute Mentale, dove lo scorso 24 marzo si è suicidato con un lenzuolo il 31enne Fabrizio Alvaro Nunez Sanchez, il ventisettesimo detenuto a togliersi la vita negli istituti carcerari italiani e in sua memoria verrà osservato un minuto di silenzio. Ad Asti la visita si svolgerà presso la Casa Circondariale di Quarto il giorno di Pasquetta, lunedì 1° aprile, con inizio alle ore 10.30. La delegazione sarà composta da Paolo Giargia e Roberto Casonato, membri del Partito Radicale.
“Il suicidio è a valle di tutti i problemi, non a monte. Sono numeri spaventosi ma siamo talmente assuefatti che ormai ci sembrano normali”, ha osservato nei giorni scorsi Michele Miravalle, coordinatore nazionale dell’Osservatorio adulti sulle condizioni di detenzione di Antigone, associazione che si occupa di giustizia penale. Un dramma strettamente connesso alle condizioni di vita interne alle strutture carcerarie. A fronte di una capienza regolamentare di 51.347 posti, al 31 gennaio erano presenti 60.637 detenuti. Un tasso di affollamento medio del 118% che preoccupa soprattutto se si analizza il tasso di crescita della popolazione carceraria: Antigone ricostruisce come nell’ultimo trimestre dello scorso anno i detenuti siano aumentati di 1.688 unità contro una media di 400 persone in più a trimestre nel corso dell’anno precedente.
A questo ritmo si supereranno presto quelle 67mila presenze che portarono nel 2013 alla cosiddetta “sentenza Torreggiani” della Corte europea dei diritti dell’uomo contro l’Italia proprio per il sovraffollamento nelle strutture. Che restano fatiscenti. Alcuni dati: nel 10,5% degli istituti visitati da Antigone non tutte le celle erano riscaldate, nel 60,5% c’erano celle dove non era garantita l’acqua calda per tutto il giorno e in ogni periodo dell’anno. Ancora, in più della metà degli istituti visitati c’erano celle senza doccia nonostante il termine ultimo per dotare ogni cella di doccia fosse stato posto a settembre 2005. E nel 2023 c’era un educatore ogni 76 detenuti.