VERSO IL VOTO

Damilano a Bruxelles via Moratti

L'imprenditore già candidato sindaco di Torino in lista per Forza Italia alle Europee. Manca solo l'ufficialità, ma la decisione è presa. La non disinteressata regia di Cirio. L'ex sindaco di Milano sotto la Mole dal ciellino Odifreddi. Scenario da brividi per Cota

L’uomo dell’acqua e del vino ha detto sì. Paolo Damilano sarà candidato per Forza Italia alle europee nella circoscrizione Nord Ovest e il suo nome sarà, in ticket, accanto a quello di Letizia Moratti. Manca ancora il timbro dell’ufficialità, ma dallo stretto entourage dell’imprenditore che tentò di diventare sindaco di Torino con il centrodestra e la sua Torino Bellissima, filtra la conferma “al 98 per cento” della risposta positiva alle sempre più pressanti esortazioni azzurre.

Le trattive con Damilano sono in corso da tempo e le comprensibili riflessioni da parte dell’imprenditore piemontese lo avrebbero portato ad accantonare dubbi e perplessità che pure, com’è naturale, vi saranno state di fronte a un’impresa del genere per un uomo d’impresa innamoratosi della politica. E che certamente non corre, come si dice, con spirito decoubertiano. A vincere le ultime titubanze avrebbe concorso in maniera determinante la stessa Moratti, pronta a unire il suo nome a quello di Damilano e a manifestare con evidenza questo ticket fin dall’inizio della campagna elettorale. 

Non meno rilevante il ruolo giocato da Alberto Cirio. Il governatore del Piemonte, ma anche vicesegretario nazionale di Forza Italia, con le arti di cui non difetta ha spinto l’amico imprenditore a gettarsi anima e corpo nella contesa europea, dopo aver incassato il suo sostegno per la Regione, sia pure perb interposta persona, attraverso la candidatura del fedelissimo Enrico Delmirani nella lista civica. La scelta di rinunciare a scendere in campo alle regionali con la versione piemontese della sua Torino Bellissima, preferendo concentrare gli sforzi su Delmirani, manager di una delle sue società ma anche assessore di Luserna San Giovanni dove sgorga e viene imbottigliata l’acqua Valmora, ha ulteriormente avvicinato Damilano a Cirio. Il quale dalla candidatura in Europa dell’amico imprenditore potrà trarre ulteriori vantaggi, proprio per l’impegno nella sua formazione civica che potrà giovarsi dell’effetto traino in campagna europea.

Al governatore nelle vesti di numero due di Antonio Tajani non sono certo mancati argomenti. In primis quel sottolineare l’allargamento di Forza Italia alle figure civiche e moderate, poi il tema imprescindibile nei discorsi del fondatore del partito ovvero quelle doti che chi fa impresa sa e deve mettere a disposizione della politica. Musica per le orecchie di Damilano, a cui si riconosce il merito di quell’altra impresa, ovvero l’aver ideato e messo in campo una formazione civica, Torino Bellissima, che ha bagnato il naso agli stessi partiti della coalizione. Non ha vinto il duello con Stefano Lo Russo, ma è comunque riuscito a ottenere un buon risultato. 

Apprezzamenti, ma anche rassicurazioni. Quelle che deriverebbero da uno scenario in cui sia Tajani (se come probabile si candiderà) sia la stessa Moratti hanno prospettive diverse rispetto a un seggio nell’europarlamento e, dunque, l’effetto scivolamento finirebbe per garantire a Damilano l’approdo a Bruxelles, anche con la presenza nella circoscrizione di un recordman di preferenze come l’attuale europarlamentare lombardo Massimo Salini.

Si diceva dell’anticipo del ticket con l’imprenditore piemontese da parte dell’ex ministro e già presidente della Rai, ma ricordata soprattutto come sindaco di Milano. Sarà a Torino il prossimo 18 aprile e in agenda c’è un incontro con Dario Odifreddi, fondatore della Piazza dei Mestieri, ma anche figura di spicco di Comunione e Liberazione e del suo braccio operativo che è la Compagnia delle Opere. Un segnale decisamente forte verso il mondo del sociale e del volontariato quello di Moratti, di cui è noto l’impegno profuso per decenni nella Comunità di San Patrignano.

Un mondo, quello del terzo settore, in cui naviga da sempre con perizia e poderosi venti in poppa, proprio Salini. Ma Torino è anche la città di Damilano, quella in cui l’imprenditore può contare su una fitta rete di relazioni. Ed è pure il capoluogo della Regione guidata un paio di legislature fa dall’allora leghista Roberto Cota che, migrato sui lidi azzurri, è un altro candidato per l’Europa. Rassicurato, forse eccessivamente rispetto all’esito, dal coordinatore regionale nonché ministro Paolo Zangrillo, oggi si trova a dover fare i conti con quella coppia, Moratti & Damilano.

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