LA SACRA RUOTA

Urso la spara (sempre più) grossa: 200mila auto a Mirafiori? È il minimo

Alla vigilia dell'incontro tra Tavares e i sindacati, il ministro delle Imprese è scatenato e prospetta un imminente incremento del 300% di vetture prodotte nello stabilimento di Torino. Su che basi? Attraverso quali azioni del governo?

Nel gioco a chi la spara più grossa, il ministro al Made in Italy e ai “tavoli sindacali” Adolfo Urso lancia il cuore (e le balle) oltre l’ostacolo. La produzione di “200mila autovetture l’anno a Mirafiori credo sia il minimo sindacale” dice alla vigilia dell’incontro tra l’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares e i sindacati. Capito? Non un obiettivo, come sostengono i più ottimisti, o una chimera, definizione dei realisti, è “il minimo sindacale” come può dire solo chi non sa di cosa stia parlando. E se si tratta del ministro che gestisce il tavolo con il gruppo viene da preoccuparsi. Quel che non dice Urso, infatti, è come Mirafiori potrebbe arrivare a produrre 200mila auto, cioè quattro volte quelle che sforna oggi. Nel primo trimestre dell’anno, infatti, lo stabilimento di Torino ha prodotto poco più di 12mila vetture e di questo passo sarebbe un buon risultato se arrivasse alla fine del 2024 a un totale di 50mila, circa il 30 percento in meno dell’anno scorso. Ma Urso è ottimista e vede un prossimo aumento del trecento per cento. Ben s’intende, “come minimo”.

Urso ha aggiunto: “Mi aspetto che Tavares raccolga l’invito dei sindacati del Piemonte, che si è manifestato anche al tavolo che si è tenuto qui al ministero. L’invito che noi vogliamo realizzare a Mirafiori modelli capaci di produrre in quello stabilimento almeno 200mila auto l’anno, tanto più alla luce dei nuovi modelli che Stellantis sta presentando al mercato. Mi auguro che parte significativa di quei modelli sia realizzata negli stabilimenti italiani a partire da Mirafiori”. Questa, secondo il ministro, “credo che sia la risposta giusta che Tavares può dare nel luogo dove è nata l'auto italiana ai sindacati del Piemonte, alla città di Torino e alla regione”. Su che basi? A fronte di quali impegni del governo? Urso non lo dice. 

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