FINANZA & POLTRONE

Profumo (di) bruciato in Abi. Messina guarda a Confindustria

Il ceo di Intesa avvisa: "Nell'associazione bancaria solo se comandiamo noi", ovvero i grandi player. L'endorsement verso Orsini prelude a un approdo in viale Astronomia? E per l'ex presidente della Compagnia si fa in salita la successione a Patuelli

Un piede dentro e uno fuori. E per tenerli entrambi all’interno di Abi, il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina vuole contare nell’Associazione bancaria italiana. Anzi, comandare. Il rischio di far saltare il tavolo e uscire non solo dalla contesa sulla scelta del successore di Antonio Patuelli, ma dall’Abi stessa approdando in Confindustria appena affidata alle mani di Emanuele Orsini è, ad oggi, più di una remota possibilità.

Di converso, tutt’altro che in discesa è la strada per l’ex presidente della Compagnia di San PaoloFrancesco Profumo, verso la poltrona su cui Messina è pronto a farlo accomodare dopo i cinque e mandati e mezzo di Patuelli. Già in assenza di ulteriori intoppi il percorso per l’ex ministro del governo col loden non è semplice e prevede alcuni passaggi, come la nomina alla presidenza di una controllata della banca, nel caso specifico Fideuram e una successiva modifica allo statuto di Abi. Passaggi che non impensieriscono Messina, il quale invece pare non nascondere la sua irritazione di fronte all’ipotesi di un mancato sostegno al suo disegno: portare in mano ai grandi istituti di credito la guida dell’associazione, da troppo tempo (tanto quanto dura la presidenza del numero uno della Cassa di Risparmio di Ravenna) in quelle delle piccole banche. 

Messina questo concetto lo aveva espresso esplicitamente nel febbraio scorso: “Stiamo nell’Abi a metà: ci restiamo se comandiamo, se no non ci stiamo. Contiamo per il 30% delle quote e siamo key player. Come tale riteniamo che l’Abi abbia valore per noi se ci porta valore, non se ne porta alle banche piccole”. Parole che, forse, Messina immaginava inducessero altri colossi bancari a reagire con un sostegno evidente, che invece fino ad ora è mancato. Anzi, voci negli ambienti indicano nel silenzio dell’amministratore delegato di Unicredit Andrea Orcel, così come in quello del presidente di BpmMassimo Tononi, la possibilità di una riconferma di Patuelli o la convergenza su un altro nome, non necessariamente quello di Profumo.

La designazione del nuovo vertice dell’associazione bancaria italiana è fissato per il 9 luglio e le designazioni il 29 maggio. Tempi abbastanza stretti, insomma, tenuto conto della situazione a dir poco ingarbugliata e, soprattutto, dell’effetto che un’uscita di Intesa da Abi potrebbe produrre. La tensione tra la banca guidata da Messina e l’associazione risale a non meno di un anno fa, quando il gruppo ha revocato all’Abi le delega di rappresentanza e da quando Messina ha di fatto scavalcato Patuelli in occasione del rinnovo del contratto dei bancari, categoria di cui un terzo è dipendente proprio del gruppo di Cà de Sass. A sostegno della linea di Messina sull’affidamento della guida di Abi a un rappresentante delle banche più grandi c’è anche quell’alternanza, di fatto più volte non rispettata con le numerose riconferme di Patuelli.

Allo stesso tempo ad allarmare, anche se non si sa fino a che punto, i grandi istituti di credito c’è lo scenario in cui Intesa esce dall’Abi ed entra nel sistema confindustriale, pronto a essere guidato da Orsini nei cui confronti, in maniera inusuale, Messina si era espresso in più che positivi attestati ancora prima della sua elezione. Del resto l’imprenditore emiliano, prima di diventare leader da vicepresidente ha gestito proprio le deleghe a credito e finanza, avendo modo di farsi apprezzare da re Carlo.

In tutto questo si inserisce il rinnovo del board di Fideuram, il taxi su cui dovrebbe salire l’ex presidente di corso Vittorio. Lunedì prossimo è in calendario l’assemblea ed entro la stessa data dovrà essere predisposta la lista per il consiglio cui spetta la nomina del presidente e del vice. E se, a oggi, pare confermata l’intenzione di Messina di affidargli la presidenza della controllata, dall’Abi Profumo potrebbe sentire puzza di bruciato.

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