TAGLIO PRESCRIZIONI MEDICHE, SNAMI: PEGGIORA OFFERTA SANITARIA

Il decreto portato avanti dal ministro della Sanità Orazio Schillaci per tagliare le prescrizioni per esami e medicinali non necessari “è un taglio alla salute dei cittadini italiani ed il nostro sindacato non ci sta”. Così Angelo Testa, presidente nazionale di SNAMI, il Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani, in una nota dove si mette in guardia il ministero dall’effettuare tagli indiscriminati.

“La colpa delle prescrizioni va ricercata nelle liste di attesa”, continua Gianfranco Breccia, segretario nazionale SNAMI, “che non fanno altro che aumentare le richieste prescrittive del privato che poi si abbattono nel pubblico, in particolare sui medici di famiglia. Se si volesse risolvere davvero le lungaggini delle liste si permetterebbe agli specialisti di svolgere la libera professione solo dopo aver esaurito le stesse”. Il vicepresidente nazionale SNAMI Domenico Salvago rimarca la questione dei tagli: “Quante sono le prescrizioni fatte in autonomia dai medici di famiglia e quante su suggerimento degli specialisti? Se non abbiamo i dati a disposizione non possiamo procedere con tagli erga omnes che colpiscono la buona pratica medica e penalizzano i cittadini”. “Tagliare le prescrizioni non è la soluzione per far risparmiare lo stato, anzi, vorrebbe dire meno visite, meno controlli e più patologie nel futuro”, gli fa eco il presidente Testa, “vogliamo misure organizzative e non punitive che risolvano le liste di attesa, incidano sull’appropriatezza prescrittiva e diano assistenza ai cittadini.”

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