LA SACRA RUOTA

L'auto si è rimessa in moto, ma Stellantis in retromarcia

Il mercato italiano archivia il mese di aprile con una crescita del 7,5% e 135.353 autovetture immatricolate. Il gruppo guidato da Tavares ed Elkann flette: -0,5% e cala al 32,8% la quota. Pesa la prolungata attesa degli incentivi anche sulla paralisi dell'elettrico

Aprile ha portato una ventata di ottimismo nel settore automobilistico italiano. Con 135.353 veicoli immatricolati, il mercato ha registrato un incremento del 7,52% rispetto allo stesso mese del 2023, secondo i dati forniti dal Ministero dei Trasporti. Questo rialzo si inserisce in un trend più ampio osservato nel primo quadrimestre dell’anno, che ha chiuso con 586.665 immatricolazioni, segnando un aumento del 6,10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La ripresa si sta consolidando, ma il percorso non è esente da sfide e variazioni.

Nonostante il contesto positivo, il colosso automobilistico Stellantis ha mostrato una contrazione, seppur leggera. Nell’aprile 2024, ha immatricolato 42.570 auto, segnando una diminuzione dello 0,5% rispetto ad aprile 2023. Inoltre, la sua quota di mercato è scesa dal 34% al 31,4%. Tuttavia, nel complesso dei primi quattro mesi, le immatricolazioni del gruppo hanno evidenziato una crescita del 3,2%, attestandosi a 192.990 unità, con una quota di mercato del 32,8%, leggermente inferiore al 33,8% dello scorso anno.

Questo panorama eterogeneo evidenzia una fase di transizione e adattamento per i grandi player del settore, che si confrontano con un mercato in evoluzione. Allo stesso tempo, la crescita delle immatricolazioni rivela un ritorno della fiducia dei consumatori, stimolati forse anche dalle aspettative legate all’annuncio di nuovi incentivi governativi, da tempo anticipati e attesi dalla filiera.

L’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (Unrae) ha rivisto al rialzo le sue previsioni per il 2024, stimando che il mercato potrebbe raggiungere 1.630.000 unità a fine anno, con un incremento di circa 63.500 veicoli rispetto al 2023, pari a un aumento del 4,1%. Queste previsioni, se confermate, segnerebbero una netta ripresa, sebbene il numero di veicoli immatricolati resterebbe inferiore del 15% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019.

Il Centro Studi Promotor sottolinea che il segmento auto italiano si mostra ancora fragile, in particolare per l’incertezza legata ai tempi di attuazione degli incentivi statali. Tale incertezza potrebbe essere un freno significativo alla piena ripresa del settore. La tempistica e l’efficacia delle politiche stimolanti saranno quindi decisive per sostenere questo momento di crescita e per assicurare che il mercato non solo si stabilizzi, ma avvii un percorso di crescita robusto e duraturo. “Oltre all’indebolimento della ripresa dell’economia, va considerato che sulle vendite di auto incide anche l’attesa per i nuovi incentivi all’acquisto che il Governo ha annunciato da mesi e che non sono ancora arrivati”, spiega Gian Primo Quagliano, presidente di Promotor: “L’ultimo annuncio è recentissimo e parla di operatività degli incentivi a breve. E’ auspicabile che la promessa venga mantenuta anche se appare sempre più necessario un profondo ripensamento delle prospettive del mercato dell’auto anche in vista delle crescenti perplessità che stanno emergendo sulle modalità della transizione energetica”.

In conclusione, i primi mesi del 2024 tracciano un quadro di cauto ottimismo per l’industria automobilistica italiana. Nonostante alcune note dolenti come la leggera flessione di Stellantis, l’incremento generale delle immatricolazioni e le revisioni positive delle proiezioni annuali indicano una ripresa in atto. Ora, il focus sarà sui prossimi passi del governo e sulle dinamiche di mercato, che determineranno se questa tendenza positiva avrà il vigore e la continuità necessari per ricollocare definitivamente il settore su un percorso di crescita stabile e sostenibile.

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