VERSO IL VOTO

Cinesi a Mirafiori: Cirio dice sì, Pentenero e Disabato nì

All'Ordine dei commercialisti confronto tra i candidati alle regionali del Piemonte. Il dibattito s'accende sul futuro di Stellantis a Torino. La Cina è vicina soltanto per il governatore uscente. Ma non era stato Conte a portare l'Italia sulla nuova via della Seta?

Una prima quasi indolore. Sarebbe stato un altro soporifero confronto se il padrone di casa, il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Torino Luca Asvisio non avesse cambiato il format e imposto un po' di botta e risposta tra i candidati alle regionali del Piemonte. Uno, Cirio, si è connesso da Vicenza dove si è recato per ricevere il testimone dell’adunata degli alpini, che l'anno prossimo sarà a Biella, mentre le candidate del centrosinistra, Gianna Pentenero, e del M5s Sarah Disabato erano presenti. E proprio a loro si è rivolto Asvisio quando le ha invitate a intervenire sul futuro della Città dell’auto, alla vigilia delle parole del ceo di Stellantis Carlos Tavares, in trasferta a Hangzhou, Cina, da dove potrebbe annunciare nuove produzioni di auto cinesi in Europa e chissà, magari anche a Mirafiori.

Cirio se l’era appena cavata parafrasando la versione del ministro per le Imprese Adolfo Urso: “Se Stellantis aumenta le produzioni” bene, altrimenti “credo che altri produttori non siano un tabù”. Una posizione in linea col Governo e di chiara apertura ai cinesi (e non solo). E se il presidente della Regione se l'è cavata con un po' di mestiere, le sue due contendenti hanno avuto più di un tentennamento. Pentenero ammette che Stellantis deve fare di più: “Gli investimenti che hanno fatto oggi non sono sufficienti, sono un segnale". E i cinesi? La loro presenza “è un problema, ma ci sono già. Nel polo Lancia ci sono aziende acquistate al 60%” dai cinesi. Ma su un eventuale produttore in arrivo dalla Cina, ricorda solo che serve l’intervento dell’Europa per “una regolamentazione che permetta di avere equilibrio”, che tradotto vuol dire dazi. Anche Disabato sui cinesi è dubbiosa, preferisce fare pressione su Stellantis: “Dobbiamo fare tutto il necessario per richiamare l’azienda alla sua responsabilità sociale”. Auguri. Ma a Pechino non vuole dire neanche no. L’importante, ricorda in chiusura Disabato, è che “ci sia la valorizzazione dei lavoratori”. Dove sono finiti i 5 Stelle che nel lontano 2019 firmarono il memorandum of understanding con la Cina?

Se il dibattito si è acceso in chiusura, all’inizio si sentivano molti più sbadigli rotti soltanto dalla verve di Marco Allegretti, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Asti e candidato del M5s alle regionali: “Quando uno dei 5 Stelle viene nominato si pensa che non sappia neanche cos’è un conto economico, ma non sempre è così”. Poi attacca su Finpiemonte (di cui è stato consigliere di amministrazione prima di essere silurato) e le sue lacune nell’erogazione alle imprese. “Non devo portarlo più perché mi ruba la scena”, ci scherza sopra Disabato.

Si parla anche di sanità, con la candidata pentastellata aggressiva (“abbiamo visto solo progetti”), mentre Pentenero è più timida: sul fatto "che tutto funzioni così perfettamente bene, che tutto vada velocemente così liscio avrei qualcosa da dire, soprattutto se parliamo del tema della sanità", risponde a Cirio che si è appena scollegato dopo aver raccontato un Piemonte che neanche il Candido di Voltaire. In tutta risposta il governatore, che era intervenuto senza citare i camici, manda un messaggino ad Asvisio, che lo legge a favore di platea: “Dice Cirio che al prossimo incontro parliamo di sanità”. Sarà riuscito a parare il colpo anche stavolta?

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