GIUSTIZIA

Contanti saluti alle rapine in banca

Crollati i colpi ai caveau come gli assalti allo sportello (-90% in dieci anni), passati da oltre mille a meno di cento nel 2023. Quest’anno l’ennesimo calo. Non ci sono quasi più liquidi e i sistemi di sicurezza sono sempre più sofisticati

In fondo, come diceva Bertold Brecht “cos'è rapinare una banca a paragone del fondare una banca?”. Sia quel che sia, al giorno d'oggi non conviene più. Di sicuro rapinarla, sul fondarne una le opinioni divergono. Stando ai dati dell’Abi, l’epoca dei colpi nel caveau come delle pistole puntate agli sportelli è ormai finita. Negli ultimi dieci anni l’Italia è passata da contare 1.246 rapine in banca nel 2013 alle 80 dell’anno passato, un calo del 93,6%. Il trend è confermato anche dal confronto del 2023 su 2022, che registra l’ennesimo calo.

E non si tratta di spiccoli: le rapine in banca sono diminuite del 35,5% rispetto al 2022, quando Ossif, il centro di ricerca dell'Associazione bancaria sulla sicurezza anticrimine, ne aveva contate 124. Guardando ai dati freschi,  l’anno scorso non c’è stata alcuna rapina nelle Marche, in Molise, Sardegna e Trentino Alto Adige. Per il resto cali ovunque, Piemonte compreso dove il colpi scendono in un anno da nove a sette, tutti a istituti di credito del torinese. Il Piemonte vede anche scendere il suo indice di rischio da 0,5 a 0,4, in linea col livello nazionale che però partiva da un indice a 0,6.

Gli unici aumenti si registrano in Campania e Umbria, oltre che nel trio Basilicata, Val d’Aosta e Friuli-Venezia-Giulia, che dopo un anno in bianco nel 2023 hanno contato una rapina ciascuna. Secondo i dati Abi le banche italiane spendono 500 milioni all’anno per rendere le filiali più protette e sicure, anche formando i dipendenti con la “Guida alla sicurezza per gli operatori di sportello”, realizzata da Ossif col ministero dell’Interno e le Prefetture. Una sorta di vademecum su come comportarsi in caso di rapina, oltre che una serie di indicazioni utili per prevenirle e aiutare il lavoro delle Forze dell’Ordine. Secondo i bancari è stato importante anche il protocollo d’intesa tra Abi e le Prefetture per prevenire la criminalità contro le banche e la loro clientela, un testo volto a incrementare dialogo, scambio d’informazioni e strumenti di valutazione del rischio tra i due enti.

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