Lite con vicino di casa, pm chiede un anno per ex brigatista

Ha un passato da brigatista rosso un uomo imputato in tribunale a Torino con l'accusa di avere malmenato un vicino di casa nel 2020 per questioni di condominio: la procura ha chiesto un anno di carcere e, alla luce delle condanne precedenti, ha contestato anche la recidiva, sebbene - come ha fatto notare l'avvocato difensore, Roberto Lamacchia - l'episodio "non abbia nulla a che vedere con quella lontanissima militanza politica". L'imputato oggi è un signore di 67 anni, sposato, che lavora come volontario in un ricovero per cani. Nel 1979 fu tra i 61 operai licenziati dalla Fiat perché sospettati di creare tensioni fra i lavoratori. Nel marzo del 1980 fu arrestato a Biella, dove era ospite di una coppia, e, come ricordano le cronache dell'epoca, si dichiarò subito membro delle Br. Da circa un trentennio, quando ha finito di scontare l'ultima condanna, non ha avuto più problemi con la giustizia. "I suoi precedenti - ha osservato Lamacchia - si riferiscono a fatti risalenti agli anni fra il 1978 e il 1982 con una precisa matrice politica. Non è possibile metterli in relazione con l'episodio del 2020. Dobbiamo anche tenere conto del suo percorso di reinserimento sociale". L'accusa, nel processo di oggi, è di avere colpito al viso con un corpo contundente (non meglio identificato) un vicino di casa con il quale aveva avuto degli screzi per il parcheggio delle auto. L'imputato nega tutto, affermando che in quel momento, dopo avere trascorso la giornata al lavoro, era con la moglie al supermercato per la spesa. "Con il mio certificato penale - si è difeso in aula - non mi metto certo ad andare in giro con bastoni o cose del genere: verrei denunciato subito".

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