Torino, pro Palestina portano documento per boicottare Israele

I membri dell'Università di Torino aderenti al Comitato antifascista universitario, tra cui studenti e docenti UniTo, hanno presentato al Senato accademico - che si sarebbe dovuto svolgere oggi e che è stato rinviato - un documento in cui viene richiesta all'ateneo la mappatura dei rapporti fra Università di Torino, università israeliane e industrie belliche. "Il documento conta al momento attuale 200 firme, di cui il 35% sono di docenti. La prospettiva che ci ha guidati è quella di autotutela dell'ateneo a fronte del rischio di complicità in crimini di guerra e nel genocidio" spiega docente di diritto costituzionale Alessandra Algostino, prima firmataria del documento. Nel testo si chiede che venga condotto un processo di due diligence verso "Tutti gli accordi di scambio ("student exchange", "visiting" ecc.) attivi tra l'Università di Torino e qualunque università o centro di ricerca israeliani. La richiesta riguarda tutti i contratti, le collaborazioni e gli accordi di cooperazione istituzionali a scopo di ricerca e/o di finanziamento della ricerca in corso di validità, a cui l'Università di Torino ha aderito e nei quali figuri un'università. Tutti i contratti ancora vigenti, afferenti a qualunque ambito (didattica, ricerca, cooperazione internazionale, terza missione, avviamento delle carriere, start-up, brevetti, pubblica amministrazione ecc.) a cui l'Università di Torino aderisce, mediante qualunque suo organo o componente, e ai quali partecipino uno/a o più dei/delle seguenti enti/aziende, coinvolti/e a vario titolo nella produzione di armamenti e/o in settori che intrattengono rapporti con apparati bellici: Leonardo,Thales, Eni, Fondazione MedOr, Nato".

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