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Cent'anni di fallimenti a Torino

Per una volta non si tratta degli insuccessi del capoluogo piemontese (che pure, nel tempo, non sono mancati), ma della celebrazione del centenario della rivista “Diritto fallimentare”. Molti i volti noti sul palco, da Panzani ad Ambrosini, da Jorio a Montalenti

Si è tenuto ieri a Torino, nella splendida cornice barocca del Circolo dei lettori, il convegno celebrativo del centenario della rivista Il diritto fallimentare e delle società commerciali, di gran lunga la più antica del settore e anche la più prestigiosa. A porgere il benvenuto ai partecipanti Giuliano Giappichelli, presidente dell’omonima casa editrice, che fungeva da “padrone di casa”. Poi si è data lettura di quattro saluti istituzionali “pesanti”: quelli del presidente della Commissione Giustizia della Camera Ciro Maschio, della sua omologa al Senato Giulia Bongiorno, notissima penalista, del governatore Alberto Cirio e dell’assessore regionale alle società partecipate Fabrizio Ricca. Cirio, in particolare, ha sottolineato quanto sia complicato fare impresa oggi in Italia e l’importanza del ruolo che una comunità di giuristi impegnati può svolgere dal punto di vista di una legislazione incentrata sullo sviluppo economico.

Sul palco si sono alternati numerosi accademici di fama, dal direttore della rivista Concetto Costa al responsabile della direzione piemontese Stefano Ambrosini, ai “senatori” della rivista Girolamo Bongiorno e Massimo Di Lauro, insieme all’ex presidente del tribunale di Torino Luciano Panzani, al decano dei fallimentaristi torinesi Alberto Jorio e a Paolo Montalenti, già consigliere della Compagnia di San Paolo.

La Corte di cassazione era rappresentata ad alti livelli, dal presidente aggiunto onorario Renato Rordorf al consigliere Luigi Abete al sostituto procuratore generale Stanislao De Matteis. Tra gli altri relatori, alcuni dei maggiori esperti della materia a livello nazionale, dal fiorentino Lorenzo Stanghellini al siciliano Fabrizio Guerrera al campano Giacomo D’Attore. Nutrita la componente femminile del parterre con Stefania Pacchi, Ilaria Pagni, Giuliana Scognamiglio (commissaria di Veneto Banca) ed Elena Frascaroli Santi.

Fra il numeroso pubblico – circa 200 gli iscritti, in parte collocati nella sala in videocollegamento – molti professionisti e diversi magistrati torinesi, soprattutto del tribunale delle imprese e di quello fallimentare. E ovviamente anche tanti professori, arrivati dal Veneto come dalla Sicilia, dalla Lombardia come dall’Emilia e dalla Campania. Fra i volti noti in platea quelli di Roberto Weigmann, per molti anni titolare di cattedra a Torino (fratello del più noto Marco, apprezzato civilista torinese scomparso alcuni anni fa) e di Mia Callegari, che quella cattedra oggi ricopre ed è stata consigliere di amministrazione di Finpiemonte.

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