VERSO IL VOTO

Voto Comune mezzo gaudio (per il Pd)

Con la partita delle regionali segnata, il centrosinistra punta sui municipi per la rivincita. In molte realtà si presenta in campo largo. Il centrodestra spera di rubare Bra ma rischia a Vercelli, dove ci sono più candidati che chicchi di riso

Col governatore Alberto Cirio che veleggia verso la riconferma in Regione, il centrosinistra piemontese spera di riscattarsi negli 800 comuni che andranno al voto insieme a europee e regionali. Una rivincita o, almeno, un pareggio per rendere meno amaro il turno elettorale. Il campo largo, affondato tra ripicche e vecchi rancori al tavolo regionale, rispunta nei municipi, specialmente laddove la vittoria è alla portata (nella cintura torinese) ma anche in due capoluoghi di provincia su tre. Dicono che il governatore si sia lasciato andare a un pronostico: “Vinciamo al primo turno a Casale, Biella e Bra”, quest’ultima al momento in mano al centrosinistra. Che potrebbe rispondere riprendendosi Rivoli, attualmente in mano alla destra.

CAPOLUOGHI - A Biella il centrodestra, dopo aver archiviato i 5 anni del leghista Claudio Corradino, schiera Marzio Olivero. Qua alle regionali non sarà presente la lista di Forza Italia ma, fatti i dovuti scongiuri, sembra che il bottino di voti finirà alla lista civica di Cirio.  Anche se con Corradino il centrodestra vinse dell’1% al ballottaggio, sembra che stavolta la partita sarà più semplice: Olivero, seppur sia di Fratelli d’Italia (e fedelissimo del pasdar meloniano Andrea Delmastro), è profilo più moderato, assicura un leghista locale. Dunque figura che dovrebbe assicurare, secondo pronostici di parte, una vittoria facile contro Marta Bruschi, consigliera d’opposizione dem che ha comunque compattato un campo largo da Più Europa ai grillini, che giovedì ha ricevuto la visita d’incoraggiamento di Pier Luigi Bersani.

Il campo giallorosso sarà anche a Verbania, che il Pd cercherà di tenersi dopo i due mandati di Silvia Marchionini. Dovrà farlo senza la sua ex sindaca, visto che lei ha scelto di appoggiare (anche con una lista) il suo assessore alla Viabilità Patrich Rabaini insieme a una lista riformista con dentro Italia Viva, Più Europa e Azione. I dem invece hanno scelto via primarie un altro assessore di Marchionini, Riccardo Brezza, con dietro appunto un campo largo spostato a sinistra. I dissidi però qui riguardano tutti: anche il centrodestra ha dovuto assistere alla lotta per l’investitura tra la forzista Mirella Cristina e Giandomenico Albertella. Anche se i pronostici favorivano quest’ultimo, alla fine il centrodestra si è spartito i capoluoghi con la logica di prendersene uno a testa, e Cristina ha ottenuto la candidatura.

Questo perché Vercelli tocca alla Lega che ha scelto l’81enne Roberto Scheda invece di ricandidare l’uscente Andrea Corsaro, a parer loro insensibile alla transumanza di consiglieri comunali dal Carroccio ai Fratelli. Sarà, fatto sta che Corsaro non l’ha presa benissimo, e correrà con una civica piena di volti noti, a cominciare dal titolare dell’armeria che ha venduto al deputato di FdI Emanuele Pozzolo la pistola del famoso sparo di Capodanno. Corsaro, per non farsi mancare nulla, è anche l’avvocato di Pozzolo nel processo. Il Pd nella capitale del riso non ha fatto il campo largo ma ha un candidato forte: Gabriele Bagnasco, ex sindaco per due mandati tra il ’95 e il 2004, con estimatori anche fuori dal centrosinistra. Città di neanche 50mila anime ma ricca di passione politica, visto che tra i sette candidati si vocifera di un possibile buon risultato anche per l’outsider Carlo Olmo, che con la sua lista Lupo Bianco di certo si è reso riconoscibile.

AREA METROPOLITANA TORINESE - Nella cintura il centrodestra governa giusto a Rivoli, strappata al centrosinistra da Andrea Tragaioli nel 2019, in una sfida vinta al ballottaggio per soli 150 voti. Il centrosinistra punta sul quarantunenne Alessandro Endrigo per far tornare rosso tutto l’hinterland. Non potrà però contare sul soccorso grillino: i 5 Stelle si sono messi in proprio affidandosi all’ingegnere chimico in pensione Michele Boulanger. Le altre sfide sono tutte in salita per il centrodestra, a cominciare da Collegno dove dopo 10 anni Francesco Casciano lascia e il centrosinistra schiera il suo assessore Matteo Cavallone, con sei liste a sostegno di cui due civiche. Nella città della candidata 5 Stelle alle regionali Sarah Disabato non c’è stato il verso di fare l’accordo, e così i grillini hanno schierato Sergio Papa, quarantunenne con passato da manager televisivo. Nel 2019 il centrodestra, qui sconfitto al primo turno, prese il 27% dei voti. Oggi è addirittura diviso: i coordinatori sono riusciti a calmare i bollenti spiriti dei loro luogotenenti locali nei capoluoghi, ma farlo ovunque era impossibile: Forza Italia punta sulla sua coordinatrice cittadina Alessandra Sardo mentre Lega e Fdi hanno scelto di sostenere l’avvocato Stefano Ponte.

A Settimo Torinese sembra che avrà vita facile Elena Piastra, uscente del centrosinistra che nel 2019 vinse col 64.6% e ora ha incassato anche il sostegno dei 5 Stelle, che la apprezzano davvero molto visto che sono passati a trovarla anche per un evento sulla sanità con Disabato e la vicepresidente del Movimento Chiara Appendino. il centrodestra si affida all’architetto 32enne di fede leghista Manolo Maugeri. Musica che non cambia neanche allontandosi da Torino: a Chieri è favorito Alessandro Sicchiero, uscente di centrosinistra che, come Piastra, ora ha imbarcato anche i grillini. Il centrodestra ci prova con Livio Vezzoso che però dovrà vedersela con un altro impiccio: la candidatura civica di Angelo Rubatto, che ha il sostegno di quattro liste e che rischia di togliere consensi più a Vezzoso che a Sicchiero.

LA GRANDA - Si vota in quattro delle sette sorelle: Fossano, Bra, Alba e Saluzzo. Al momento sono divise equamente: Alba e Fossano al centrodestra, Saluzzo e Bra al centrosinistra, anche se nella città della salsiccia i progressisti vacillano. Dopo 10 anni a Saluzzo è finita l’era di Mauro Calderoni e la scelta di candidare il suo vicesindaco Franco Demaria va nel solco della continuità: sfiderà il centrodestra di Giovanni Damiano. Ma le chance sono nettamente maggiori a Bra, dove l’ex forzista Massimo Somaglia sfiderà il sindaco uscente Gianni Fogliato. Difficile invece che il centrosinistra possa espugnare Alba, dove ha schierato il giovane Alberto Gatto. Nella città del governatore Cirio tenterà il secondo giro il sindaco Carlo Bo. Buone possibilità anche per Dario Tallone, primo cittadino di Fossano, contro il centrosinistra di Francesco Balocco.

ALESSANDRINO - L’uomo forte di Casale Monferrato, Federico Riboldi, lascia dopo un mandato per cercare l’elezione in Consiglio regionale. Al suo posto correrà il 43enne Emanuele Capra, avvocato leghista che spera di avere vita facile contro il preside del Pd Riccardo Calvo.A fargli compagnia ci sarà anche l’outsider Manuela Guaschino, che si candida con la lista antisistema Libertà di Cateno De Luca. Tortona, sul modello di Vercelli, conta cinque candidati per 26mila abitanti. Il favorito è l’uscente di centrodestra Federico Chiodi, che nel 2019 raccolse il 57% dei voti, che sarà sfidato dal centrosinistra dietro Gianfranco Agosti. Ma correranno anche Gian Francesco Galanzino, con una civica appoggiata da Italia Viva, Alberto Balossino che con Progetto Tortona candida solo under 35 e la sinistra radicale che candida Stefanella Ravazzi per Tortona popolare.

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