VERSO IL VOTO

Piemonte, centrodestra in volata. Corsa all'ultima preferenza

Cirio avrà pure la vittoria in tasca ma nella coalizione i candidati sono impegnati allo spasimo per rastrellare ogni voto. A Torino favoriti Marrone, Ricca e Tronzano. In FdI qualche possibilità per gli outsider. Bongioanni uber alles a Cuneo

Tutti a caccia dell’ultimo voto. Tredici liste, cinque listini collegati ai candidati governatore, oltre cinquecento aspiranti consiglieri in corsa per 50 posti a Palazzo Lascaris. A quattro giorni dalle urne s’intensifica la pesca a strascico dei campioni di preferenze, impegnati con le regionali in Piemonte. Uno su dieci ce la fa. Armati di maalox e santini, saltellano da un aperitivo e l’altro tra birre, spritz e tartine. Ascoltano, promettono, annuiscono, assicurano. “La parola che dici più spesso in campagna elettorale?”, “Sì” risponde Alberto Cirio nell’intervista doppia con Paolo Damilano. Chi lo conosce non ha difficoltà a credergli. Nelle feste di fine campagna si fa la corsa a chi ne ha di più, tra veri portatori di voto e i soliti imbucati. Tutto fa brodo.

Questa forse è la prima elezione in cui il centrodestra avrà liste altrettanto competitive rispetto a Pd e alleati. Non solo nel Piemonte orientale, anche a Torino e nella sua area metropolitana, un tempo roccaforte rossa, ora piuttosto sbiadita. Qui negli ultimi cinque anni Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si sono radicati e assessori uscenti come Maurizio Marrone, Fabrizio Ricca e Andrea Tronzano stanno mettendo a frutto relazioni e prebende distribuite in quest’ultimo lustro. Il primo sfruttando la sua rete all’interno del partito di Giorgia Meloni, le battaglie in ambito socio-sanitario (a partire dal fondo Vita Nascente per contrastare l’aborto) e nel mondo delle case popolari. Il leghista Ricca punta forte sul mondo dello Sport a cui ha assicurato fondi e attenzione, il forzista Tronzano è considerato un interlocutore affidabile dalle imprese e gode di una certa fiducia da parte di Cirio. Se ci fosse un euro da puntare, nella regione simbolo del colpo di spugna sulla legge contro la ludopatia, bisognerebbe scommettere su loro tre in testa nelle rispettive formazioni, passaggio quasi obbligato (almeno per Ricca e Tronzano) verso l’ambita conferma in una più che probabile nuova giunta di centrodestra.

E gli altri? In FdI a incalzare Marrone c’è il “fratello” Roberto Ravello. I due si amano più o meno come Caino e Abele ma a braccetto dovrebbero riuscire a tagliare il traguardo. Alle loro spalle ecco l’altro consigliere uscente, il commercialista Davide Nicco, per il quale il Piemonte inizia a Villastellone e finisce a Poirino. Più indietro se la giocano Emanuele Comba – che potrà contare sulla rete di relazioni garantita dal papà Fabrizio, onorevole e coordinatore regionale del partito, molto forte a Torino Sud e nelle città di Nichelino e Moncalieri – e il professor Giovanni Ravalli, che dopo essere stato il primo escluso troppe volte ora non può permettersi un nuovo flop. Nel capoluogo FdI può ottenere cinque eletti più un supplente che subentrerà a chi verrà promosso da Cirio nella sua squadra. Tra le possibili sorprese spiccano tre donne: Alessandra Binzoni, moglie di Giovanni Genovesio, numero uno della Cna Piemonte, e Paola Antonetto, già candidata a sindaco di San Mauro Torinese: entrambe stanno correndo in ticket con Marrone; mentre Paola Villata, manager della Sestriere Spa, sta mietendo consensi bel oltre i perimetri montani. Decisamente più difficile la corsa dell’ex sottosegretario Mino Giachino, che in caso di mancata elezione potrà sempre consolarsi con una “piemontese”, la sua invenzione culinaria, nata dalla sostituzione della fontina con la toma nella più classica cotoletta alla valdostana.

Rimanendo a Torino, in casa Lega l’atmosfera è sempre più frizzante. Il video con cui Sara Zambaia spiegava ai suoi elettori come votare per lei senza necessariamente esprimere la preferenza per Cirio, attraverso il voto disgiunto, ha inguaiato non solo la giovane (e ingenua) candidata di Pianezza ma pure il presidente del Consiglio Stefano Allasia, che con lei ha stretto un asse di ferro. Quest’ultimo contende il primo posto a Ricca, mentre alle loro spalle è in gran spolvero Andrea Cerutti. Nel Carroccio il capoluogo dovrebbe garantire due posti più uno che subentra e l’unico che potrebbe insidiare questi tre (a meno di un improbabile exploit di Zambaia) sarebbe il chivassese Gianluca Gavazza, vicepresidente uscente di Palazzo Lascaris.

Infine Forza Italia dove la sfida è per le posizioni di rincalzo alle spalle di Tronzano e vede impegnati non solo il capogruppo uscente Paolo Ruzzola, che ha ottenuto l’appoggio della forte comunità di Damanhur a Nord di Torino, e l’ex deputato Carlo Giacometto, che si è mosso tra il capoluogo e la sua Brusasco e dovrebbe poter contare sull’aiuto di Claudia Porchietto, candidata alle Europee e probabile assessora esterna nella prossima giunta Cirio. Loro sono due volti storici del partito di Antonio Tajani, ma attenzione anche ai due ex leghisti del Canavese Mauro Fava e Claudio Leone (quest’ultimo portato in dote dall’Udc attraverso Noi Moderati). E pure all’ex sindaco di Orbassano Eugenio Gambetta, un passato (remoto) da socialista e la voglia di dare l’ultima zampata. Per lui tuttavia l’impresa appare improba.

Difficile ipotizzare quanto potrà ottenere la lista civica di Cirio, che l'ultimo sondaggio di BiDiMedia per lo Spiffero valuta attorno al 5%: a Torino il duello è tra il consigliere uscente Silvio Magliano, che dai banchi dell'opposizione è saltato sullo zatterone del governatore senza neanche il bisogno di spiegare la sua folgorazione, e Gian Luca Vignale, che prova a tornare nell'emiciclo di via Alfieri dopo cinque anni da capo di gabinetto. Difficile per entrambi, qualora eletti, diventare assessori. Più di una sorpresa potrebbe rivelare Enrico Delmirani, vero motore dell’avventura di Torino Bellissima.

Fuori Torino si attendono poche sorprese: a Cuneo il capogruppo uscente di FdI Paolo Bongioanni punta al primo posto per blindare l’assessorato al Turismo cui terrebbe tanto. Alle sue spalle c’è lady Inalpi, Federica Barbero Invernizzi, che corre anche alle europee, e poi appaiati Roberto RussoElisa Tarasco ed Enzo Tassone. Nella Lega il favorito è invece l’assessore uscente alla Sanità, Luigi Icardi mentre il terzo posto che spetta alla maggioranza potrebbe andare alla lista Cirio dove il candidato forte è Marco Gallo, sindaco di Busca. Ad Alessandria i meloniani contano su Federico Riboldi, primo cittadino uscente di Casale Monferrato, mentre a Novara l’onorevole questore Gaetano Nastri dovrebbe riuscire a far eleggere Marina Chiarelli, attuale numero due del sindaco leghista Alessandro Canelli. Qui la Lega rischia di non ottenere l’eletto, che nel caso sarebbe l’assessore uscente (e non rientrante) Matteo Marnati. E veniamo alle province mono-eletto, quelle cioè che eleggeranno un solo consigliere verosimilmente appannaggio della prima forza della coalizione, cioè Fratelli d’Italia. A Biella Elena Chiorino, a Vercelli Carlo Riva Vercellotti, ad Asti Sergio Ebarnabo e nel Vco testa a testa tra Angelo Tandurella, consigliere a Domodossola, sostenuto dal segretario Davide Titoli, e Matteo Marcovicchio vicino all’ex presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo in una sorta di riedizione del congresso di novembre.

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