OCCUPAZIONE

Piemonte in cassa integrazione: +50%

Boom degli ammortizzatori sociali nei primi quattro mesi dell'anno. Pesano le tante crisi industriali e i ritardi di Stellantis. Tra le province maglia nera a Biella, seguita da Verbania e Novara. In controtendenza Cuneo

Colpa di Stellantis, ma non solo. Nei primi quattro mesi dell’anno, la cassa integrazione in Piemonte è cresciuta quasi del 50 percento rispetto allo stesso periodo del 2023. A livello assoluto tra gennaio e aprile sono state richieste oltre 16 milioni di ore di cassa con un incremento del 49,4% (+61,5% quella ordinaria, +40,1% quella straordinaria, -86% quella in deroga). Un quadro – quello tratteggiato dal rapporto Uil – peggiore di quello che si delinea a livello nazionale dove le ore autorizzate di cassa sono state 169 milioni con un aumento del 16,8%.

“Questi dati fanno emergere le difficoltà del tessuto produttivo ed economico della nostra regione – dice il segretario generale della Uil Piemonte Gianni Cortese –. Torino, in particolare, torna ad essere la provincia con il maggior utilizzo di ammortizzatori sociali, sia per le tante crisi aziendali in corso (Lear, Te Connectivity, Del Grosso per citarne alcune) sia, soprattutto, per la pesante situazione nello stabilimento Stellantis di Mirafiori. Nei prossimi 18 mesi è facile preventivare lunghi periodi di utilizzo della cassa, in attesa della produzione della nuova 500 ibrida che dovrebbe iniziare nel 2026”.

E infatti è l’industria il settore in cui la cassa integrazione è aumentata maggiormente (+59,3%), davanti all’edilizia (+22,8%). Migliora la situazione nel commercio (-32,2%). Tra le province maglia nera a Biella (+138,4%), sul podio assieme a Verbania (+91,9%) e Novara (+86,4%). Subito dietro Torino (+75,6%), Alessandria (+19,1%) e Vercelli (+12,1%). In controtendenza Asti (-5,6%) e Cuneo (-60,7%). Con questi dati Torino torna a essere la provincia più cassintegrata d’Italia con oltre 10,5 milioni di ore di cassa integrazione, seguita da Roma e Taranto.

print_icon